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Nessuna rotta ‘da’ e ‘per’ la Sardegna, neppure alternativa a quelle previste in regime di continuità nell’offerta di Alitalia-Saltasu. Una discriminazione senza precedenti per i militari sardi”. È l’accusa dell’Ugl a Alitalia, che secondo il sindacato avrebbe stilato una convenzione insieme a tutte le forze dell’ordine, ma che non prevede voli ‘da’ e ‘per’ la Sardegna.

Il regolamento della convenzione Alitalia per tutte le forze dell’ordine cita testualmente: “Sono incluse nell’offerta tutte le tratte dirette sul mercato nazionale ed anche tutte le tratte operate sul mercato internazionale ad esclusione delle rotte soggette a bando di continuità territoriale (per la Sardegna Alghero-Milano Linate, Alghero-Roma, Cagliari-Milano Linate e Cagliari-Roma)”. Questo, secondo il sindacato Ugl, acuirebbe ancor di più le difficoltà dei cittadini sardi “relativi agli spostamenti aerei sul territorio nazionale in regime di continuità territoriale”. Secondo la sigla sindacale è incomprensibile la scelta di escludere in tal modo tutto il personale militare e le forze dell’ordine della Sardegna dalle tariffe agevolate della convenzione”.

“Un ennesimo schiaffo – si legge nel comunicato diramato – verso un’intera Regione ed in particolare per quel personale militare (e quindi anche la polizia penitenziaria) che ogni giorno si sacrifica sul territorio per tutelare i cittadini e rappresentare proprio quelle Istituzioni che, attraverso tali discriminazioni, dimostrano per lo meno scarsa attenzione verso simili servitori dello Stato. Ennesima amarezza dunque, anche in considerazione del fatto che tale compagnia di volo percepisce oltre 50 milioni per la pur difficile gestione dei voli in regime di continuità territoriale”.

L’Ugl chiede con forza un tavolo congiunto tra autorità l’azienda Alitalia Spa “al fine di rivedere le condizioni dell’offerta, perfino individuando nuove rotte non coperte dal regime di continuità che consentano ai militari ed alle forze dell’ordine della Regione di essere considerati alla pari dei colleghi operanti sul restante territorio nazionale e non di serie B, come purtroppo troppo spesso accade quando smettono la divisa indossando gli abiti di un già fin troppo discriminato cittadino sardo”.