E’ polemica agguerrita tra i produttori sardi di Grano Capelli e il presidente della Sis (Società Italiana Sementi), Mauro Tonello, presidente di Coldiretti Emilia Romagna e vice presidente nazionale dell’Organizzazione agricola, che oggi è a Cagliari proprio per parlare ai produttori di sementi nelle sedi di Coldiretti. “Per accusare la Sis di voler instaurare un monopolio sui semi e sul cibo ci vuole molta fantasia o forse tanta malafede”, risponde Tonello alla presidente del Consorzio Sardo Grano Cappelli, Laura Accalai, che accusa la società sementiera di aver “scippato” l’antico grano italiano alla Sardegna.

Secondo Tonello, “per comprendere quanto è assurda l’accusa di monopolio basta ricordare che la Società Italia Sementi è di proprietà dei Consorzi Agrari d’Italia e quindi degli agricoltori italiani. Non è né un gruppo privato, né una società solo emiliana, ma opera a fianco degli agricoltori su tutto il territorio italiano, e già quest’anno il grano Cappelli è stato seminato dal Friuli alla Sicilia. Quella che viene messa sotto accusa – dichiara Tonello – è una delle poche operazioni di democrazia alimentare che coinvolge alla pari gli agricoltori e gli altri operatori della filiera, fino al consumatore”. Intanto nel silos del Consorzio Sardo Grano Capelli di Tuili sono ammassati ben 15milaquintali di prodotto.

Il presidente Sis ricorda che per ottenere l’assegnazione della riproduzione del seme Cappelli la società sementiera degli agricoltori “non ha fatto nessuno scippo, ma ha semplicemente partecipato a un bando pubblico europeo come se ne fanno tanti. In questo caso ha vinto, in altri ha perso. Però è strano – sostiene Tonello – che vengano messe sotto accusa proprio le regole di bandi che negli anni passati andavano bene a tutti e che invece non vanno più bene quando a vincere è una società degli agricoltori”.

Replica Laura Accalai: “Non per creare polemiche ma semplicemente evidenziare che nella nota stampa del Dott. Tonello vicepresidente della Sis,  c’è davvero molta fantasia, sicuramente di suo e della sua buona fede c’è poco. Riepiloghiamo, in primis non è la Presidente che utilizza il termine “scippato” ma altri. In quanto alla regolarità del bando facciamo notare al Signor Tonello, che sarà tutto da verificare nelle sedi opportune. Con lei – prosegue la Accalai – non è il caso di controbattere, a tempo dovuto saranno organi preposti di competenza a stabilire la regolarità. Vogliamo inoltre ricordare al Signor Tonello che non è né lui né tanto meno la SIS  a ricordarci che cos’è il grano Cappelli, non solo a noi ma a tutta l’Italia a tutte le filiere nazionali e possiamo citarle una ad una. Ma non penso sia il caso, lo spazio che pensa di ridare è da tempo da noi tutti occupato”.

Interviene in merito anche Roberto Congia,  produttore sanlurese di grano Cappelli: “A rafforzare la nostra convinzione che la manovra abbia una regia ‘forte’ è la nota stampa del presidente della Sis, Mauro Tonello, infondata e imprecisa. Siamo convinti che lo scippo ci sia stato con una regia ed uno scopo ben preciso”. Rincara la dose  il leader di Unidos, Mauro Pili: “Ho appena letto le vergognose dichiarazioni di coloro che hanno scippato il grano Cappelli ai produttori della Sardegna che lo avevano salvato 30 anni fa dall’estinzione. Questo signorotto emiliano sostiene che non si tratti di uno scippo! Ha ragione: è un furto organizzato con molti complici”.

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