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“A ridurre le entrate della Regione e la sua capacità di combattere la povertà e l’arretratezza non è, come sostiene il presidente Pigliaru, il livello sproporzionato degli accantonamenti imposti alla Sardegna, bensì l’incapacità della Giunta regionale nel far rispettare dallo Stato il dettato del nostro Statuto ed in particolare di imporre al Governo di versare per intero le quote di compartecipazione erariale che ci sono dovute”.

Lo dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi per l’Europa in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, replicando a quanto affermato stamani dal Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, alla Settimana sociale della Conferenza episcopale italiana, in corso a Cagliari. “Le finte battaglie autonomistiche di chi fa la voce grossa nell’Isola per poi presentarsi a Roma con il cappello in mano lasciano il tempo che trovano”, prosegue Dedoni.

“La Giunta e la maggioranza di centrodestra che hanno governato nella precedente legislatura hanno lasciato in eredità al centrosinistra una vertenza sulle entrate in via di risoluzione, con i diritti della Sardegna già riconosciuti in via definitiva dalla Corte costituzionale e con la presentazione dei ricorsi che avrebbero costretto lo Stato a versare quanto dovuto nelle casse della Regione.

Il patto scellerato firmato nel 2014 dall’assessore Paci con il ministro Padoan ha riaperto la vertenza, con la rinuncia unilaterale da parte della Giunta alla rivendicazione dei nostri diritti attraverso il ritiro dei ricorsi già presentati e con l’accettazione degli accantonamenti di bilancio, la nuova misura inventata dal Governo ‘amico’ del centrosinistra per continuare a non trasferirci le quote erariali stabilite nell’art. 8 dello Statuto. Il tutto in cambio della sostituzione del temuto patto di stabilità con il meccanismo ancora più assurdamente rigido del pareggio di bilancio, che sta lasciando nelle casse degli enti locali risorse inutilizzate per centinaia di milioni di euro”.