“Sono passati 100 anni dalla lettera scritta a Lord Rothschild da Lord Balfour. Quelle parole accuratamente calibrate che furono le fondamenta dello Stato d’Israele”.
Così Boris Johnson, l’attuale Segretario di Stato per gli Affari inglese, che ha annunciato i festeggiamenti per il centenario della dichiarazione Balfuor, facendo infuriare l’intero popolo palestinese.
E’ così che dopo mesi di tensioni il clima è più teso che mai: i siti palestinesi sono in subbuglio, la stampa inglese è divisa, Johnson si è fatto ospitare in prima pagina da un giornale nazionale e gli studenti delle scuole della Csigiordania e della striscia di Gaza sono stati invitati a scrivere delle lettere al governo inglese su cosa pensano della dichiarazione e come questa abbia influenzato – negativamente – le loro vite. Centomila dovrebbero essere le lettere da consegnare il 2 novembre al console britannico a Gerusalemme.
Lo scorso settembre Mahmoud Abbas – Presidente dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, dell’Autorità Nazionale Palestinese e dello Stato di Palestina – in un suo discorso alle Nazioni Unite aveva chiesto le scuse pubbliche da parte dei funzionari britannici per la dichiarazione, e che, quindi, non venisse celebrato alcun centenario. Ma l’evento è addirittura diventato esclusivo a Londra, voluto fortemente dalla May, e a cui prenderà parte lo stesso premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Ha declinato l’invito, invece, Jeremy Corbyn.