Exit poll Sicilia: Musumeci in vantaggio su Cancelleri
Urne chiuse. Nei sondaggi Piepoli per la Rai Nello Musumeci è al 35-39%, Giancarlo Cancelleri tra il 33 e il 37%. Negli exit poll per la/ Musumeci è dato tra il 36 e il 40% e Cancelleri tra il 34 e il 38%
FOTOUrne chiuse in Sicilia dove oltre 4 milioni di elettori erano chiamati a votare per le regionali. l’affluenza è stata in lieve calo rispetto alla scorsa tornata elettorale. Secondo gli exit poll de La 7,Nello Musumeci è in vantaggio con il 36-40%, Fabrizio Cancelleri è al 34-38%, Fabrizio Micari tra il 16 ed il 20% e La Rosa allo 0,2%.
Exit poll Piepoli per la Rai sulle elezioni del presidente della Regione Sicilia (Copertura 80%): – Giancarlo Cancelleri 33-37% – Claudio Fava 7-11% – Fabrizio Micari 16-20% – Nello Musumeci 35-39%.
“C’è un cauto ottimismo, ma attendiamo con fiducia il dato definitivo di domani”. E’ quanto trapela dallo staff di Nello Musumeci sugli exit poll. Secondo quanto si è appreso il candidato del centrodestra a governatore della Sicilia non rilascerà alcun commento sui dati che emergono dai sondaggi elettorali.
“Qualunque commento lo rinvierei a domani, imbastire un commento sugli exit poll non ha senso, valgono pochissimo perché campati in aria. Quando si deve ragionare sui numeri bisogna farlo su dati reali, le forbici lasciano il tempo che trovano”. Lo ha detto il candidato del centrosinistra Fabrizio Micari commentando i primi exit poll nella sede del comitato elettorale a Palermo. “Domani ragioniamo sui numeri veri” ha aggiunto.
Ma nel Pd si parla già apertamente di sconfitta. “L’andamento degli exit poll – dice il responsabile Enti Locali del Pd Matteo Ricci – conferma una sconfitta tanto netta quanto annunciata. Ne prendiamo atto e ringraziamo il professor Micari per l’impegno e la dedizione avuta, al pari di tutte le democratiche e i democratici che ci hanno sostenuto in questo difficile confronto. Ora dobbiamo ripartire da loro e dai tanti siciliani che ci hanno votato”.
“Micari ha avuto il coraggio che non ha avuto Grasso – commenta Davide Faraone – di fare il candidato del centrosinistra in una logica larga, proposta da Si e Mdp salvo poi tirarsi indietro. La nostra idea era di riproporre il modello Palermo poi la sinistra si è tirata fuori: prima Grasso, di cui abbiamo atteso per due mesi il suo sì e poi le altre forze politiche della sinistra per fare danno a Renzi facendo in modo che la partita la giocassimo noi da soli”.







