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Riprende la sessione di bilancio in vista dell’approvazione della manovra finanziaria 2018. Oggi in terza commissione i vertici di Confartigianato e Cna hanno espresso un giudizio negativo sulla Finanziaria da 7,7 miliardi di euro appena varata dalla Giunta Pigliaru. In audizione Confartigianato, in particolare, ha parlato di “pochi fondi, troppa burocrazia e nessun passo coraggioso verso il mondo della piccola impresa. Attendiamo, ormai da troppo tempo, un chiaro segnale di apertura, di riconoscimento reale del valore delle imprese artigiane per il tessuto economico dell’isola, che si deve tradurre in atti concreti e in poste di bilancio”.

Il presidente Antonio Matzutzi ha anche ricordato i numeri del malessere: 35.358 imprese attive registrate al 30 settembre 2017, 709 in meno rispetto allo stesso periodo del 2016 e circa 8.000 in meno rispetto all’anno boom del 2008, è certificato anche dall’andamento dei primi 9 mesi di quest’anno, con 1.159 iscrizioni e ben 1.799 cancellazioni, con un saldo negativo di 640 imprese. Infine l’associazione ha puntato il dito anche sulla

Formazione Professionale: “Non ci sono ormai quasi più risorse di bilancio su questo programma. Quello che c’è è fagocitato dalle spese per gli stipendi del personale”. Critica anche la Cna. “Una regione poco competitiva soprattutto a causa di una spesa pubblica ancora bloccata e di misure e provvedimenti che non colgono i bisogni delle piccole imprese che rappresentano la vera ossatura economica regionale”, è il giudizio del segretario Francesco Porcu.

In particolare, sulla spesa pubblica, ha evidenziato “il sostanziale blocco che in Sardegna gioca un ruolo preminente, nella capacità di incidere e condizionare i processi di sviluppo essendo pari al 28,71% del PIL prodotto, la percentuale più elevata tra le regioni italiane”.

Finanziaria: Confindustria: “Servono più strategie di crescita”. Non è negativo ma propositivo il giudizio di Confindustria Sardegna sulla manovra Finanziaria appena varata dalla Giunta Pigliaru. Oggi in terza commissione l’associazione degli industriali ha auspicato che i tempi di discussione in Consiglio regionale siano i più brevi possibili così da non frapporre ostacoli alla fluida circolazione delle risorse pubbliche.

In questo contesto, ha fatto notare il presidente Alberto Scanu durante l’audizione, “è necessaria una rinnovata attenzione per l’azione di “spending review” e per il recupero di efficacia ed efficienza della spesa pubblica da reindirizzare verso gli utilizzi maggiormente produttivi”, ma soprattutto “occorre rilanciare strategie che inducano una crescita strutturale del sistema economico e produttivo della Sardegna, in quest’ottica è condivisa la scelta della Giunta di non elevare le aliquote Irpef e Irap”. Per esempio, propone Scanu, sarebbero da individuare “risorse per la definizione di un “Rapporto sulle possibili opportunità e prospettive di sviluppo della Sardegna per il decennio 2020-2030”.

Al fine di sostenere il comparto industriale-manifatturiero, Confindustria propone anche l’organizzazione di una “Conferenza Regionale dell’Industria in Sardegna”, così da valutare, programmare ed avviare con urgenza una nuova stagione di azioni idonee ad attrarre investimenti.

“Utili a tal fine – ha aggiunto Scanu in commissione – sarebbero il varo di un programma straordinario, adeguatamente finanziato, di riqualificazione ed ammodernamento delle nostre aree industriali, e l’attuazione delle Zone Economiche Speciali raccordate alle aree portuali”. Infine, per gli industriali va rinnovato l’impegno per la semplificazione amministrativa che continua ad essere il vero ostacolo per le attività imprenditoriali e per la possibile attrazione degli investimenti.