Adozioni belle. Ma, a volte, difficili: tempi di attesa e di costruzione del nuovo rapporto abbastanza lunghi. Quando il figlio è nella nuova casa, c’è poi il rischio dei “fantasmi del passato”: ricordi sfuocati e da chiarire sulla fanciullezza in un altro posto e con altre persone. Così inizia la ricerca della propria identità che, soprattutto nell’adolescenza (periodo delicato per tutti, anche per chi non è adottato), può essere problematica.

E allora possono essere importanti anche un volume e uno spettacolo teatrale, liberamente ispirato al libro “Mad, Mamme adottive disperate” di Maria Grazia La Rosa, per stare tutti insieme, farsi forza e riflettere. L’iniziativa è dell’Associazione Genitori Adottati Sostegno Adozione Sardegna Onlus: oggi la presentazione del libro con l’autrice e domani lo spettacolo al Teatro Massimo. Obiettivo? “Cercare – spiega la presidente Alessandra Calamida – attraverso le storie di tante famiglie di creare una rete di supporto fondamentale”.

“La maternità è un esperienza bellissima – prosegue – con l’adozione si vivono tante fasi e su quel bambino tanto atteso si ripongono tanti sogni. Quando capita l’inimmaginabile le emozioni sono tantissime ma quell’amore incondizionato porta ad una guerra d’amore, che non si arrende nonostante la disperazione. Col supporto giusto, anche un allontanamento dalla famiglia per un certo periodo, si riesce a portare la serenità in famiglia”. L’associazione, nata nel 2009 dal desiderio di alcune coppie di fare una corretta cultura dell’adozione, conta una sessantina di soci.

“Missione prioritaria – dice Calamida – è quella di migliorare il benessere dei nostri figli, accompagnandoli al meglio, dal momento che le loro storie passate comportano un fardello sulle spalle che potrebbe creare difficoltà nelle relazioni, di apprendimento e integrazione. Abbiamo appunto scelto il termine genitori ‘adottati’ perchè riteniamo l’adozione riuscita nel momento in cui i nostri figli ci accettano totalmente”. Sono problematiche solo il 3% delle adozioni in Italia che è il secondo Paese al mondo per adozioni con circa 2.000 bambini stranieri e un migliaio italiani.