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“La Giunta Regionale approva un Disegno di Legge in totale contrasto con quanto richiesto da noi e dall’Anac”. Lo scrive in un comunicato l’Adiconsum.

“A fronte della richiesta di immediata cessione delle azioni Abbanoa a favore dei Comuni e del trasferimento dei poteri di controllo in capo all’Egas, si prevede di mantenere inalterati i poteri della Regione e  si azzerano i vertici del “disturbatore di turno”.

Vi alleghiamo l’interno comunicato:

Con la delibera n° 49/55 del 27 ottobre u.s., la Giunta Regionale, in totale silenzio, ha approvato un disegno di legge in totale spregio con quanto richiesto e deliberato dall’Autorità Garante Concorrenza e Mercato e dell’Autorità Nazionale Anticorruzione:

“..l’Autorità ritiene che al fine di garantire la legittimità dell’affidamento del servizio idrico…sia necessario modificare la legge regionale nel senso di prevedere la cessione ai Comuni della Sardegna, rappresentati in EGAS, della totalità delle azioni di ABBANOA e dotare fin da subito l’EGAS degli strumenti di controllo effettivo e della possibilità di nominare i vertici direttivi e di controllo..” AGCM Bollettino n° 13 del 10 aprile 2017;

“..L’azionariato dei Comuni, a stretto rigore, per rientrare nei canoni tradizionali dell’in house, dovrebbe essere totalitario e tale da consentire a tali enti, anche mediante la loro presenza in EGAS, di esercitare il controllo analogo..” ANAC Delibera n° 976 del 27 settembre 2017.

Cosa avrebbe dovuto fare la Regione: cedere con immediatezza le azioni attualmente detenute (oltre il 70%) ai Comuni e, con altrettanto immediatezza, cedere all’EGAS tutti i poteri di controllo, nonché quelli di nomina e di revoca dei vertici direttivi.

Non pareva così difficile da capire…e invece.

Invece con il DL in argomento:

–        Si prevede di mantenere la titolarità del 20% delle azioni di ABBANOA. In una SpA il soggetto che detiene il 20%, con il resto dell’azionariato fortemente diffuso, è fuor di dubbi che detenga anche il potere decisionale.

–        Si prevede di cedere le azioni rimanenti entro il 2020. Cosa non si è capito relativamente alla necessità di immediatezza della cessione in capo ai Comuni richiesto dalle due Autorità nazionali.

–        Si prevede l’istituzione di una Commissione per il controllo analogo in seno all’EGAS composta da 5 componenti di cui uno in rappresentanza della Regione. Ora il potere di controllo analogo è demandato al Direttore Generale dell’EGAS, le autorità nazionali chiedevano di rafforzare questo potere non di cambiare tutto per non cambiare niente. Sarebbe utile capire, ma la relazione allegata in questo non aiuta, il perché la Giunta Regionale senta la necessità di riformare questo aspetto senza apparente motivo e senza che l’attuale organizzazione abbia manifestato al momento delle criticità proprie se non la mancanza di adeguati poteri.

–        Si prevede la decadenza dei vertici di EGAS (Presidente e Comitato Istituzionale d’Ambito) e la contestuale decadenza del Direttore Generale, con nomina di un nuovo Comitato provvisorio sino alla elezione del Nuovo Comitato. La domanda è perché? per quale esigenza, per quale problema si prevede l’azzeramento dei vertici dell’Ente tenta di svolgere il proprio compito di controllore, pur con gli esigui poteri a propria disposizione, del gestore idrico che invece controllato non vuole essere e, in ciò, trova buon alleata proprio la Regione. laddove non adeguatamente spiegata, questa previsione di legge potrebbe essere letta come un’azione punitiva verso il “disturbatore” EGAS o, più propriamente, verso i vertici istituzionali di EGAS.

Dunque, oltre a prevedere tempi lunghi (l’iter di trasformazione in legge del DL è appena iniziato), laddove venisse approvato dall’Aula senza importanti modifiche (che invece si auspicano), in spregio a quanto richiesto dalle autorità di controllo nazionali, ci troveremo di fronte a una sostanziale conferma del potere di controllo e di nomina dei vertici del Gestore idrico in capo alla Regione e, di contro canto, alla eliminazione di coloro che avrebbero dovuto vedere i propri poteri di indirizzo e controllo della gestione dell’attività di ABBANOA rafforzati.

A questo punto è chiaro che ci aspettiamo una autorevole e dignitosa reazione da parte dei  Comuni della Sardegna, un interessamento della politica regionale e del Consiglio Regionale, un incisivo intervento delle due autorità di controllo nazionali alle quali abbiamo provveduto a trasmettere la delibera regionale con i relativi allegati.