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I sindacati di Cgil, Cisl e Uil “stigmatizzano l’atteggiamento dei vertici ATS Sardegna e dichiarano la rottura delle relazioni sindacali con l’indizione dello stato di agitazione del personale del comparto”. Lo scrivono i sindacati in un comunicato.

“Ancora una volta – sostengono i Segretari Territoriali di Cagliari – prendiamo atto della totale indisponibilità da parte del Direttore Generale Moirano a coinvolgere i rappresentanti nel processo di riorganizzazione aziendale. Nella sanità cagliaritana aumenta la carenza di personale, festivi e straordinari non pagati, mobilità selvagge e un’organizzazione del lavoro che rischia di ripercuotersi negativamente sulla qualità dell’assistenza erogata, la totale assenza di corrette relazioni sindacali, hanno portato a dichiarare lo stato di agitazione del comparto sanità”.

“Prendiamo atto – concludono G. Orrù – A. Floris – G. Sarritzu e P. Lutzu – della situazione di totale caos organizzativo che regna all’interno della ASSL Cagliari dove si vuol risanare il deficit mettendo le mani in tasca ai lavoratori, già costretti a dover fare i conti con turni di lavoro massacranti, al demansionamento e alle retribuzioni tra le più basse in Italia. Nel dichiarare lo stato di agitazione del comparto, si riservano azioni di protesta clamorose per denunciare all’opinione pubblica il fallimento Ats e il mancato rispetto degli impegni assunti anche dalla politica”.

“Da una parte – concludono – si mettono le mani in tasca ai lavoratori – dall’altra si continuano a conferire incarichi, alla faccia del risparmio”.