Ancora appelli a favore della doppia preferenza di genere, quando mancano tre giorni al ritorno in Aula della legge e all’indomani della costituzione di un nuovo gruppo consiliare che potrebbe chiedere il voto segreto per affossare lo stralcio. “Il principio delle pari opportunità è ormai acquisito nel resto del Paese, serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutti i componenti della massima Assemblea sarda, non vorremmo svegliarci ancora nel medioevo”, afferma la deputata del Pd, Caterina Pes, sulla discussione in programma martedì prossimo alle 16.
Da ieri in Consiglio regionale esiste “Sardegna”, gruppo di cui fanno parte tre membri apertamente contrari al principio che si vuole introdurre nella legge elettorale: Marcello Orrù (Psd’Az) è il capogruppo, Paolo Truzzu (Fdi) il vice, Gennaro Fuoco (Psd’Az) e Mariano Contu (Fi). Coordinamento 3 – Donne di Sardegna ricorda che i suoi componenti, noti per essersi espressi più volte a sfavore delle istanze paritarie, “daranno seguito alle già dichiarate contrarietà verso la doppia preferenza. E poiché liberi da inibizioni, a differenza di molti dei colleghi in Aula, avranno la facoltà e il privilegio di chiedere il voto segreto”.
“‘Sardegna’ – secondo il Comitato – potrebbe liberare dalle sabbie mobili di un emendamento divisivo i consiglieri regionali che si erano, non a caso, volontariamente impantanati”. Ora, conclude il Coordinamento 3, “agli ineffabili paladini della parità restano due possibilità: scegliere di essere ricordati negli annali dell’Autonomia come coloro che hanno avuto la dignità di applicare la Costituzione e le leggi della Repubblica, oppure, essere commemorati per aver difeso strenuamente il loro potere e i loro privilegi”.