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Una programmazione dell’azione politico amministrativa per almeno il prossimo decennio, la necessità di un processo di efficientamento della macchina amministrativa, senza dimenticare l’esigenza di processi di semplificazione e qualificazione delle stazioni degli appalti. Sono questi i punti di partenza necessari per un riavvio di un processo di ripresa dell’economia che passa necessariamente per le opere pubbliche e dei pubblici servizi. E’ quanto emerso nel convegno “Nuovo codice degli appalti e mercato delle opere pubbliche e dei servizi in Sardegna” promosso da Legacoop Sardegna e Legacoop produzione e servizi.

Un settore composto da costruzioni, manifattura, progettazione, servizi e iniziative culturali e consorzi, conta 210 cooperative, 2721 soci, 3133 occupati, ricavi per 170 milioni di euro con un costo del lavoro di 84 milioni di euro. Per Claudio Atzori, presidente regionale “serve una politica lungimirante che vada oltre il periodo di governo. Ritengo sia necessario un processo che pensi a una crescita e sviluppo con programmi di dieci anni, altrimenti per le imprese è difficile stare sul mercato”. Punto di partenza per il rilancio dell’economia.

“Al di là dei mille occupati in più o in meno in un determinato comparto – ha spiegato Luigi Piano, responsabile regionale area Lavoro Legacoop Sardegna – quello che in questo momento manca è la percezione che comunque si stia effettivamente imboccando una via d’uscita dalla crisi”. Per l’esponente di Legacoop è necessario che “l’intera classe dirigente si impegni a disegnare anche attraverso un confronto acceso se necessario, un percorso che veda ciascuno, per le proprie competenze e responsabilità, assumersi l’onere di fare la propria parte”.