“Accade sempre che, quando l’autobus non è ancora entrato del tutto nella piazzola dedicata, i ragazzi si spingono e si affiancano al mezzo ancora in movimento per accaparrarsi i posti che preferiscono”. A spiegare l’incredibile e tragico incidente di stamattina, in cui a Ittiri ha perso la vita il quattordicenne Antonio Meloni, è il segretario regionale della Filt Cgil, Arnalo Boeddu.
“Più volte abbiamo segnalato questa situazione, che si presenta non solo nel capolinea di Ittiri – precisa – e anche l’Arst si è attivata con le Istituzioni locali per far presente il pericolo”. Secondo Boeddu, “considerato che simili situazioni si presentano quotidianamente, occorre che in concomitanza con le partenze da Sassari e dai centri dell’hinterland siano presenti i vigili urbani o altre forze dell’ordine”.
In questa occasione, spiega il segretario della principale organizzazione sindacale di categoria, “l’incidente si è trasformato in una tragedia a causa del fatto che l’autobus in movimento era uno snodato e che la fermata di Ittiri obbliga a una “curva” che impedisce di vedere l’ultima parte del mezzo dagli specchietti – prosegue Boeddu – perciò solo la presenza di un pubblico ufficiale che vigili sul corretto comportamento dei ragazzi può risolvere il problema, perché di certo una simile tragedia non si deve più ripetere”. La Filt Cgil sta programmando un’assemblea di tutto il personale viaggiante “per fare il punto della situazione tra gli addetti ai lavori – conclude Arnaldo Boeddu – questa tragedia si poteva e si doveva evitare”.