E’ seguendo le tracce lasciate dal video hard sulla rete che gli inquirenti di Tempio Pausania sono riusciti ad imprimere una svolta nelle indagini sul suicidio della giovane barista di Porto Torres (Sassari).
Andando a ritroso rispetto alla strada che aveva preso il filmato, gli uomini incaricati dalla Procura sono arrivati ad un personal computer nella disponibilità di uno di questi tre indagati. Il procuratore Gianluigi Dettori, con i carabinieri di Porto Torres e Olbia, stanno ora verificando se il video sia anche a disposizione degli altri due sospettati. Sequestrati pc, cellulari e tablet per cercare le tracce informatiche che confermino le ipotesi di reato.
La divulgazione del video hard o le minacce di renderlo pubblico, avrebbe convinto la ragazza a farla finita. Alcuni giorni prima aveva anche denunciato di essere stata aggredita e rapinata da sconosciuti a Porto Torres: su questo sta indagando la Procura di Sassari.
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