Le coste ovest della Sardegna sono più inquinate dalla plastica rispetto a quelle dell’est – le correnti infatti trasportano fino a qui gli scarti del nord Europa – mentre le zone più frequentate dai turisti sono quelle più contaminate dai piccoli rifiuti. Sono alcuni dei dati emersi nel corso della conferenza “Mare mostro, un mare di plastica?”, iniziativa di sensibilizzazione ambientale voluta dall’associazione Marevivo e dal comando generale delle Capitanerie di porto.
L’evento coinvolge le direzioni marittime di tutta Italia e oggi ha fatto tappa a Cagliari. Presenti una rappresentanza di studenti dell’istituto nautico Buccari, il comandante della Capitaneria di Cagliari, Giuseppe Minotauro, il delegato regionale di Marevivo, Pietro Caredda, i direttori delle Aree Marine Protette di Capo Carbonara e dell’Isola di Mal di Ventre, esponenti dell’Arpas e del Cnr. “Secondo alcuni studi entro il 2050 avremo in mare più plastica che pesci – ha ricordato il comandante Minotauro – la microplastica entra nel sistema di alimentazione marino e noi dobbiamo fare il possibile per salvaguardare questo ambiente. Per questo è stata avviata una campagna di sensibilizzazione con incontri nelle scuole e controlli in mare e lungo le coste”.
“In Sardegna le correnti spingono le plastiche sulle coste occidentali – ha ribadito Pietro Caredda – questo è un problema europeo e non solo sardo”. Il dato è confermato anche dagli studi effettuati dal Cnr.
“I valori delle plastiche e micro plastiche nel Mediterraneo sono elevati – ha sottolineato Giuseppe Andrea de Lucia, ricercatore del Cnr di Oristano – E nell’ovest Sardegna gli accumuli sono maggiori. Noi stiamo monitorando la situazione verificando quanta plastica ingeriscono le tartarughe Caretta Caretta, metodologia adottata a livello europeo per l’analisi sulle macro plastiche, e abbiamo scoperto che il 100% degli animali sardi ha ingerito plastica di grandi dimensioni. Adesso abbiamo avviato accertamenti analoghi per le micro plastiche. Per quanto riguarda i detriti in spiaggia, come cicche e tappi, le zone dove ne abbiamo trovati di più sono quelle più frequentate dai turisti”.