Realizzare una Guida per una progettazione che sia in grado di gestire e mitigare il rischio idrogeologico in Italia: è l’obiettivo dell’incontro promosso oggi dalla Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche #ItaliaSicura della Presidenza del Consiglio dei ministri e che coinvolge 144 esperti tra esponenti delle amministrazioni pubbliche, professori universitari, ricercatori, professionisti e associazioni di categoria. L’Italia, ha ricordato il dirigente della Struttura di missione, Michele Torsello, è “un Paese fortemente a rischio idrogeologico”.
Ma oggi “il concetto di messa in sicurezza è superato”, bisogna puntare “sulla gestione del rischio”. Serve “un’azione propulsiva dell’azione dello Stato per fare in modo che i progetti” contro il dissesto idrogeologico siano “ben fatti in un’ottica di valutazione costi-benefici” e “funzionali all’adattamento al rischio”. Il documento finale degli esperti, ha affermato Torsello, “sarà consegnato alla politica”. “Delle 9.387 opere o interventi presenti nel piano nazionale di Italia Sicura – ha aggiunto Erasmo D’Angelis della Struttura di missione – tanti progetti, il 90%, sono da rifare: o sono soltanto titoli senza progetto o sono progettazioni che risalgono a 20-30 anni fa”. L’altro obiettivo, ha ricordato, “è fare i conti con la realtà” e i cambiamenti climatici: “Brescello lo ha dimostrato un’altra volta”.
“Il 12% del territorio nazionale è a rischio frane e alluvioni”, è un “territorio urbanizzato, abitato da circa 7 milioni di italiani. La nostra è anche una corsa contro il tempo”. Quella che stiamo predisponendo, ha concluso D’Angelis, “è una riforma a costo zero, in attesa che il Parlamento faccia una riforma contro il consumo di suolo”. “Abbiamo fatto questo piano condiviso con le regioni ora serve una spinta in più di progettazione da parte delle Regioni”.