I lavoratori Forestas hanno inviato al segretario Cgil Carrus una lettera aperta per “pretendere l’attenzione che Forestas merita dalla Regione” come scrivono. I lavoratori ricordano di essere in stato di agitazione sindacale pressoché ininterrottamente dal mese di febbraio 2017, e dopo lo sciopero del 1 giugno 2017 (adesione registrata di circa 1100 lavoratori nonostante le precettazioni della campagna Antincendio) sono stati quasi il doppio i partecipanti al corteo dello scorso 5 dicembre.
“Doverose, prima di entrare nel merito, due precisazioni:
1) siamo ben consapevoli che la nostra Isola attraversa uno dei momenti storici più difficili dal punto di vista dell’occupazione e dell’economia; proprio per questo abbiamo stigmatizzato pubblicamente certe dichiarazioni, anche recenti, tese a ridurre questa vertenza ad una mera “richiesta di stipendi più alti” da parte di operai, impiegati e quadri che hanno l’onore e l’onere di servire la Regione Sardegna da dipendenti;
2) siamo ben consapevoli che il più grande sindacato d’Italia potrebbe avere la tentazione di connotare le istanze di ogni altra sigla come “settarie” o “corporative” relegando a “rivendicazioni di una gilda” ciò che agita Forestas ben prima della sua nascita: la distanza dal sindacato Confederale è arcinota, ma attenzione a non banalizzare quanto sta succedendo come “visione restrittiva e corporativa che il sindacalismo autonomo ha degli interessi collettivi” ! Perseverare su questo piano inclinato, finirebbe per indurre taluni a riflettere sui reali interessi in gioco (il che implicherebbe, inevitabilmente, che il pensiero vada alle varie fondazioni ENPAIA, Filcoop e via discorrendo…). Ma non giova a nessuno impostare in questo modo una discussione che ha radici ben diverse: si tratta di una lotta per avere gli stessi diritti di tutti gli altri lavoratori del c.d. Sistema Regione, il che include il diritto costituzionale ad un contratto interamente applicabile, alla parità di trattamento (tra operai ed impiegati, ma anche tra i dipendenti regionali delle varie Agenzie).
Migliaia di lavoratori che si interrogano sulla sostenibilità di Forestas, sulla (in-)efficacia mostrata nella peggiore campagna Antincendio di sempre, sui costi per la collettività e su come servire al meglio i tanti Comuni della Sardegna. Siamo molto preoccupati…è il nostro lavoro ! Sappiamo che la FLAI (Federazione dei Lavoratori dell’Agro-Industria) – sindacato di categoria della CGIL che tutela i lavoratori agricoli e dell’industria di trasformazione alimentare (occupandosi tra l’altro dei comparti margarine, involucri naturali per salumi, ortofrutta, pesca, fiori recisi, tabacco, contoterzismo e, curiosamente, dei lavoratori dell’Agenzia regionale Forestas) non è d’accordo sulle richieste e sulle posizioni espresse dai sindacati autonomi. CONFEDERDIA Fo.Re.S.T.A.S.
Sappiamo che la FLAI-CGIL è tra i maggiori oppositori al cambio contrattuale che riporti nel solco del c.d. “Sistema Regione” la più grande agenzia Regionale – risolvendo gran parte delle criticità e rimuovendo gran parte dei problemi contrattuali con l’applicazione del medesimo Contratto Collettivo Regionale di Lavoro (CCRL) applicato da anni (e senza problemi di sorta) anche agli operai di Agris, così come a tutti gli altri dipendenti della Regione Sardegna.
Sappiamo che perdura da tempo un gravissimo blocco organizzativo imputabile non agli operai ed impiegati di Forestas, non ai dirigenti dell’Amministrazione (come spesso abbiamo letto, purtroppo anche nei comunicati della FLAI-CGIL): la causa – ormai sarà chiaro dopo le ultime notizie delle indagini della Procura della Corte dei Conti – noi lavoratori la indichiamo da sempre, ovvero la scellerata decisione di mantenerci nel Contratto di Lavoro agricolo-forestale nato per le cooperative private, inadeguato e disfunzionale per una moderna Agenzia regionale, la nostra, che si occupa anche (ma non solo) di lavorazioni forestali.
I tempi passano, i problemi restano, anzi aumentano, pronti ad esplodere: come il fatto che il 62% del personale di Forestas ha un improponibile inquadramento da operaio di primo livello, vera causa del blocco delle attività, effetto della sciagurata stagione delle “stabilizzazioni”. Ancora: oltre il 13 % del personale ha più di 60 anni, l’età media è di 58 anni, i cantieri perdono operatività anche per il mancato turnover.
Si parla di “stabilizzare precari” che precari non sono: nel frattempo, tra l’altro, 1300 operai sono così anziani che andranno in pensione prima che siano chiuse tutte ipotetiche procedure. Constatiamo che è stato organizzato per il oggi 13 dicembre al T-Hotel di Cagliari un convegno dal titolo “Legge Forestale: una opportunità da cogliere”. L’ironia del caso… Apprendiamo che in programma, oltre all’imperdibile relazione introduttiva della segretaria regionale della FLAI, è previsto il Suo intervento – segretario Carrus – insieme a quello degli illustri assessori regionali Donatella Spano e Filippo Spanu, dell’on.Antonio Solinas ed infine un esponente di una cooperativa agricola.
In questa sala, che non ci immaginiamo piena di operai forestali, forse si parlerà del nostro futuro, in modo abbastanza auto-referenziale, se come appare dal programma, non sarà dato spazio né all’amministrazione di Forestas, né ai lavoratori, né ai pareri “discordanti”. A questo proposito, ci chiediamo se, e perché, un sindacato con la storia e lo spessore nazionale della CGIL ritenga opportuno, a livello regionale in Sardegna, rispondere ad uno sciopero come quello dello scorso 5 dicembre barricandosi in un hotel di lusso con pochi noti a parlare del futuro di migliaia di lavoratori!
Forse sarebbe stato più costruttivo invitare al confronto gli esponenti di quel movimento che negli ultimi mesi, con decine di incontri in tutta la Sardegna, ha SEMPRE lasciato aperte le porte al CONFRONTO non solo con i tanti Sindaci e consiglieri regionali intervenuti, ma anche e soprattutto agli esponenti della FLAI e della CGIL, che infatti sono potuti sempre intervenire, confrontandosi (talvolta in maniera aspra) con le idee opposte.
Richiamando tale apertura alla partecipazione (dei segretari provinciali FLAI Ogliastra, FLAI uorese, CGIL Ogliastra) il Coordinamento C.A.Te.O.For. (di cui fanno parte, oltre a migliaia i Lavoratori, anche i principali sindacati autonomi tra cui SADIRS, Confederdia, SNAF) si chiede erchè sia mancato il coraggio di aprire le porte a chi – nel frattempo – si è guadagnato sul campo il rispetto e la fiducia di migliaia di colleghi, come testimonia anche recentemente una accolta firme in cui si proponeva al presidente Ganau la soluzione ai gravi problemi dell’Agenzia.
Non fa onore, alle segreterie delle più blasonate sigle sindacali nazionali, in certi omunicati che ne recano il logo, leggere che i dipendenti di Forestas non dovrebbero fare ttività sindacale (ovvero interessarsi del buon funzionamento della propria agenzia e dei diritti ei lavoratori) o che ci sarebbero limiti al diritto di delega e rappresentanza qualora delegati e egretari svolgano mansioni tecniche od amministrative: curioso, peraltro, che questo stesso riterio non si ritenga applicabile ad altri lavoratori, con responsabilità analoghe o assimilabili, se scritti alle stesse blasonate sigle. Ma andiamo oltre, non senza chiederci: si può leggere che i egretari di Sadirs e Confederdia sarebbero “imbroglioni” che “turlupinano” i lavoratori ? Si può on inorridire sentendo appellativi come “meschino” indirizzati ai lavoratori che si riuniscono, fuori orario di lavoro, per spiegare ai propri colleghi perchè è possibile che non si perderanno gli Assegni per il nucleo familiare (ANF) e disoccupazione nel caso di applicazione del contratto regionale in Forestas?
Le chiediamo, segretario Carrus, di voler ricordare ad alcuni esponenti della FLAI tutto il sistema di valori che danno spessore della vostra rispettabilissima confederazione sindacale, la cui storia rispettiamo come merita, limitandoci come sempre a criticare le posizioni sindacali della FLAI: affinché siano abbassati i toni, e la discussione sia ricondotta sul piano del confronto (anche forte, talvolta, ma sempre civile) tra visioni contrapposte.
Tralasciamo tutto il resto per non abbassarci al livello della polemica, e restiamo sulla questione sindacale, senza infingimenti.
Sul punto, ci chiediamo: quale sarebbe il problema, specie per la CGIL, se i lavoratori Forestas passassero al comparto della FUNZIONE PUBBLICA, abbandonando il settore agricolo-alimentare-conserviero per effetto della corretta applicazione del contratto di riferimento (quello regionale e non più quello dei lavori di sistemazione idraulico-forestale) scritto e negoziato in Sardegna dalla R.A.S. e non dai datori di lavoro privati per il settore delle cooperative forestali toscane e del nord Italia ? Perchè non accettare che noi che siamo e saremo dipendenti regionali e che si possa essere tutelati meglio da chi del pubblico impiego si occupa (anche sindacalmente) da sempre (in primis CGIL, CISL, UIL…) ?
Limitiamoci ai dati di fatto: l’Agenzia Forestas OGGI non si occupa soltanto di tipologie lavorative che hanno fatto la storia della riforestazione demaniale e comunale: sappiamo tutti che la Legge Forestale regionale ha esaltato quel che da anni era diventato il soppresso Ente Foreste – una moderna struttura regionale fortemente incardinata nel settore della Protezione Civile, dell’Antincendio, dei servizi ambientali, della valorizzazione ai fini turistico-ricreativi del paesaggio e del territorio regionale, dell’educazione ambientale, della gestione e tutela floro-faunistica, della Rete Escursionistica, della Ricerca Applicata…tutti ambiti, assolutamente prioritari, che nulla o ben poco ormai hanno a che vedere con le attività coperte dal CCNL agro-forestale. Mettere pezze all’infinito ricorrendo alla Contrattazione Integrativa non è che l’ammissione del problema, come è già emerso nella relazione della I Commissione competente del Consiglio Regionale, e come (ahinoi) emerge quotidianamente nella cronaca regionale.
Per questo abbiamo sempre sostenuto la necessità di applicare a tutti i dipendenti Forestas un contratto interamente applicabile, coerente con le finalità regionali, e disciplinato nell’alveo delle L.R. 31/1998 e L.R. 24/2014, ovvero il CCRL declinato (come già accade per la Protezione Civile ed il CFVA) per tutte le specificità della nostra Agenzia forestale. Per farlo al meglio, saranno indispensabili la competenza e le conoscenze storiche patrimonio dalla FLAI maturate in tanti anni di attività sindacale. Ciò nondimeno, occorre fare un concreto passo in avanti, riconoscendo con pragmatismo e con la consapolezza del domani, che la realtà isolana è non solo unica, ma anche specifica nel variegato panorama nazionale che spazia dall’eccesso del modello pubblico siciliano all’estremo ligure totalmente privatizzato.
Se lo scopo del sindacato è – tra gli altri – quello di tutelare e garantire il miglior contratto al lavoratore, come si può restare contrari, tutto ciò premesso, all’inquadramento di tutto il personale di Forestas nel settore previsto dalla L.R. 31/1998 ? Come si può continuare a chiamare (e trattare) da precari 1600 lavoratori stagionali che di fatto lavorano a tempo indeterminato nell’organico dell’Ente Foreste almeno dal 2005 ? Come si può agitare lo spauracchio della perdita dei sussidi previdenziali per chi lavora “per parti dell’anno”, invece di pretendere l’applicazione delle normative ed indicare la strada li renderà, da subito, lavoratori regionali a tempo indeterminato?”.