“L’ordine del giorno votato dal Consiglio regionale della Sardegna, in merito alla dismissione del poligono di tiro del lago Omodeo, e’ a dir poco vergognoso se lo si guarda in termini di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, oltre che di prevenzione dei reati di terrorismo”. Lo afferma il segretario regionale del Siulp, Salvatore Deidda. “Le forze dell’ordine e i militari che si addestrano nel poligono dell’Omodeo sono le stesse che combattono il terrorismo in Italia ed in Europa. Le forze di Polizia – prosegue Deidda – che si sono succedute negli anni sono quelle europee, francesi e spagnole in primis, che alternandosi con quelle del Nord Africa (i tunisini e libici sono gli esempi) contribuiscono ad aumentare il livello di sicurezza negli stati di appartenenza”.
Il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato, il 12 dicembre scorso, due ordini del giorno sulle servitù militari nell’Isola, dando mandato al presidente della Regione “a procedere con la sottoscrizione della bozza di intesa tra Ministero della Difesa e Regione stessa per la rimodulazione dei livelli di presenza dei militari. Inoltre, si chiede al presidente Pigliaru “il trasferimento presso i poligoni sardi delle attività esercitative svolte nel lago Omodeo”.
“E’ emblematico –prosegue il Siulp – che gli Stati stranieri considerino un centro di eccellenza il Caip di Abbasanta, il centro di addestramento professionale della Polizia di Stato, e invece i politici sardi votino per la sua chiusura. Sia ben chiara una cosa: il poligono insiste in una zona che non impedisce alcunche’, atteso che il lago Omodeo non e’ navigabile, tantomeno lo sviluppo turistico. Il bilanciamento degli interessi, sicurezza pubblica e prevenzione e repressione di reati anche terroristici, non puo’ essere messa sullo stesso piano di un fantomatico sviluppo della zona, anche alla luce del fatto che e’ proprio la presenza dei poliziotti che aumenta l’economia del territorio. Il Consiglio regionale si occupi di costruire invece di distruggere una struttura della Polizia di Stato – conclude Deidda -, orgoglio nazionale in termini di prevenzione e sicurezza pubblica”.