E’ in forte crescita l’interscambio dell’Italia con i 22 paesi della Lega Araba (Medio Oriente e Nord Africa): il volume d’affari, nel solo 2016, ha raggiunto i 70 miliardi di euro. A trainare i rapporti commerciali tra il nostro paese e i mercati arabi sono soprattutto le esportazioni. Un esempio significativo è rappresentato dall’Arabia Saudita: tra il 2009 e il 2015 l’export dell’Italia verso la monarchia del Golfo è aumentato del 112%, quello verso gli Emirati del 64%, verso il Bahrein del 22%.
Dati significativi arrivano anche da altre realtà, anche se l’Italia paga più di altri l’instabilità politica di alcuni paesi, come la Libia, l’Iraq e la Siria da sempre partner commerciali di riferimento per il governo italiano e il sistema produttivo nazionale.
I paesi arabi ad ogni modo sono partner imprescindibili per l’Italia. L’ export verso l’area è cresciuto del 14% nel 2011-2015 e, dopo un calo nel 2016, un recente studio della SACE prevede un tasso di crescita medio annuo delle vendite italiane nella regione compreso tra il 2 e il 4% al 2020. Emirati Arabi e Arabia Saudita in Medio Oriente, Marocco, Algeria ed Egitto nella sponda Sud del Mediterraneo, sono le geografie più promettenti per il Made in Italy.
In questi Paesi la domanda sarà infatti sostenuta dalle grandi opere legate a eventi quali Expo 2020, oltre che dai programmi di diversificazione economica e lo sviluppo di settori come costruzioni, infrastrutture, energetico, sanitario e industria tessile.
L’Italia grazie alla sua posizione geografica può essere la cerniera ideale tra il Nord Africa e l’Europa: quando si parla di Mediterraneo si fa riferimento anche ai 500 milioni di potenziali consumatori, il 30% del transito mondiale di petrolio, il 20% del traffico marittimo e 10% del Pil globale. L’Italia gioca dunque un ruolo decisivo perché è il quarto partner commerciale dell’area mediterranea.
Nei primi sei mesi del 2017 l’interscambio commerciale tra Italia e Paesi Arabi è stato di circa 25 miliardi di euro, una dato confortante se si considera la fragile situazione economica e politica che attraversa alcuni paesi dell’area.
La provincia di Cagliari è la seconda provincia in Italia, dopo Milano, per esportazioni verso i paesi arabi. Un dato presente in molte tabelle, diffuse anche di recente, che però non deve ingannare perché riguarda in larghissima parte i prodotti petroliferi. Detto questo, l’export isolano verso i paesi arabi è in decisa crescita: secondo i dati forniti da Confartigianato Sardegna, nel 2016 è stato di oltre 96 milioni di euro (+2,7 per cento rispetto all’anno precedente) il bilancio dell’export delle imprese manifatturiere sarde verso i paesi arabi. In questo settore sono ricomprese tutte le tipologie di attività commerciali tranne, appunto, quelle legate al settore petrolifero.
Oltre 50 milioni di export sardo verso i paesi arabi riguarda le imprese artigiane e le micro e piccole imprese. In particolare, 47,9 milioni di euro di prodotti sardi del manifatturiero sono volati in Arabia Saudita, facendo registrare un significativo +45,2 per cento rispetto al 2015. Ma quella registrata tra la Sardegna e l’Arabia Saudita non è la percentuale che ha fatto segnato il rialzo maggiore. Nell’elenco, infatti, figurano i 14,9 milioni di esportazioni verso il Bahrein (+161,1 per cento) ma anche i 15,2 milioni di esportazioni verso gli Emirati (-33,1 per cento). Poi, 4,8 verso la Tunisia (+28 per cento), 4,5 verso il Marocco (+90,3 per cento), 2,9 verso l’Egitto (-56,3 per cento) e due milioni verso la Libia (+187,6 per cento).
Tra i due settori produttivi scelti dalla Camera Italo Araba per la Quinta Borsa c’è la cosmesi, una realtà in forte crescita anche per le aziende sarde che partecipano agli incontri BtoB con le aziende arabe. La cosmetica italiana ha saputo vincere la sfida dei mercati esteri e, dopo un 2016 chiuso con il record delle esportazioni a 4,3 miliardi (in aumento del 12,7%), il 2017 si annuncia un anno caratterizzato da grandi traguardi. E’ proprio la componente estera della domanda a sostenere la crescita della produzione, visto che nei primi sette mesi dell’anno le vendite oltreconfine hanno accelerato (+14,8%). Per fine anno si prevede un ulteriore incremento del 9,5%, per un valore prossimo ai 4,7 miliardi (dati Cosmetica Italia). Una performance che impatterà in misura evidente anche sulla bilancia dei pagamenti che si avvicinerà ai 2,4 miliardi, record assoluto per il comparto. Gli Emirati Arabi Uniti sono uno dei mercati in cui si è registrato il maggior incremento dei marchi italiani (+14,9%). Numeri che sono destinati a crescere anche grazie alla certificazione halal di molti prodotti. Sono numerose le aziende sarde che stanno pensando di creare una linea di cosmetici interamente dedicata ai mercati arabi nel rispetto delle prescrizioni della religione islamica.