I senatori progressisti Luciano Uras, Alessandra Bencini e Luis Alberto Orellana, hanno inviato una nota ai ministri Calenda (Sviluppo economico) e De Vincenti (Coesione territoriale e il Mezzogiorno) lamentando la decisione di Enel distribuzione di chiudere le diverse sedi e presidi in Sardegna. Si tratta delle sedi nelle provincia di Nuoro, Sassari e Cagliari, rispettivamente ad Aritzo e Gavoi, Thiesi e Budoni e Assemini, con il conseguente trasferimento di tutto il personale.
“Un fatto che rappresenta un altro segnale di pericoloso, progressivo processo di accentramento e polarizzazione di strutture operative distribuite nel territorio in favore delle grandi città e a discapito dei piccoli centri, già duramente colpiti dallo spopolamento”, affermano i parlamentari.
Uras, Bencini e Orellana si dicono preoccupati “perché grandi aziende private e pubbliche, amministrazioni dello Stato in una presunta prospettiva di razionalizzazione di risorse abbandonano il territorio, rischiano di desertificarlo, provocano gravi danni economici e sociali tra le nostre popolazioni. Questo agire colpisce quella rete produttiva di attività e di consumi dei piccoli centri, del nostro sistema autonomistico fatto dai comuni più piccoli. Un modo aggressivo di disattendere ai valori e ai processi di sostegno contenuti nella legge sui piccoli comuni recentemente approvata dal Parlamento”.