Venerdì 5 gennaio 2018 alle 18, ospiti del Museo Civico di Sinnai, in via Colletta 20, Paolo Zedda e Gianni Stocchino, accompagnati da Giuseppe Pusceddu presenteranno il volume “Mille mutetus cagliaritani raccolti da Raffa Garzia”.
A cento anni dalla prima pubblicazione ritornano i mutetus cagliaritani raccolti da Raffa Garzia in un’edizione completamente rinnovata nell’ortografia e nella traduzione curata da Paolo Zedda e Gianni Stocchino. I mutetus più popolari e cantati sono suddivisi per tematiche (Vari, Amorosi, Satirici ed Osceni), ritrascritti nel rispetto delle regole ortografiche attualmente più diffuse per la variante campidanese della lingua sarda e ritradotti a fronte con l’intento di attualizzarli e renderli immediatamente fruibili. Uno straordinario patrimonio letterario e documentale, una forma di poesia genuinamente popolare, da leggere e cantare, capace di far rivivere suoni e atmosfere di una città che in gran parte non c’è più.
I curatori
Gianni Stocchino è insegnante di Educazione Fisica specializzato nel sostegno nella scuola secondaria. Ha curato i volumi “Nerocagliari e dintorni” (Aisara 2007), “Cagliari città leggibile” (CUEC 2008), “Made in Sardinia” (CUEC 2009), “Il gusto della letteratura in Sardegna” (CUEC 2011), “Eros in Sardegna” (CUEC 2013), “Un’isola da bere” (CUEC 2015). Con il racconto “Ho visto la luce” (Marcos y Marcos) ha vinto il concorso letterario Parole Illuminanti nel 2010. Dal 2005 è presidente del Circolo dei Lettori Miele Amaro con il quale svolge un’intensa attività di promozione della lettura.
Paolo Zedda è nato a Sinnai, esercita la professione di dentista ed è consigliere regionale della Sardegna nella XV legislatura. È un cantadori, poeta improvvisatore in lingua sarda secondo la tradizione a mutetus longus. Ha insegnato Etnologia musicale della Sardegna all’Università di Cagliari ed è autore di varie pubblicazioni sulla poesia estemporanea in lingua sarda, tra cui “Sa cantada. I poeti improvvisatori” (2005), “Su cantu de sei in Sardinnia. Su mutetu” (2006), “L’arte de is mutetus” (2008).