Operazione ‘Diablo’ dei Carabinieri della Compagnia di Lanusei, dei poliziotti del Commissariato e del Nucleo Investigativo provinciale del Corpo forestale regionale dello stesso centro ogliastrino che ha portato in carcere Vincenzo Beniamino Marongiu 45enne, Nicolò Piras 27enne, Luigi Federico Laisceddu 34enne, tutti di Arzana (Nu) e Stefano Marongiu, 35enne di Cardedu (Nu) con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di armi clandestine, alterate e di esplosivo militare e droga.
Le indagini, coordinate dal Procuratore Capo della Procura di Lanusei Biagio Mazzeo, sono partite nel settembre 2016. L’8 ottobre 2016 dopo una rocambolesco tentativo di fuga sui tetti delle abitazioni vicine da parte dei quattro ricercati, le forze dell’ordine li avevano sorpresi e arrestati in un casolare abbandonato mentre curavano e confezionavano 7 chili e mezzo di marijuana. Le perquisizioni domiciliari e alle pertinenze in uso agli arrestati, avevano consentito di trovare diverse armi clandestine con relativi contrassegni abrasi.
Si tratta di un traffico di una Beretta 98 calibro 9×2, di un’altra pistola Beretta calibro 6.35, due fucili cal.12 ed uno cal.16, una carabina al leva cal.30×30 con ottica di puntamento in fibra ottica, una pistola Beretta cal. 9×21 mod. 98 rubati nel dicembre del 2014 a Lanusei nell’abitazione di un avvocato e del fratello veterinario, furti attribuibili a Marongiu. Numerose le altre armi a disposizione e nascoste nel territorio di Arzana tra cui anche un fucile Kalashnikov, venduto da Beniamino Marongiu nel 2005 (accusa caduta in prescrizione).
I quattro arrestati “hanno manifestato una continua capacità di creare potenziali occasioni di commissioni di crimini”, si legge nell’ordinanza. Marongiu Vincenzo Beniamino è risultato inoltre ancora in possesso di parte di esplosivo militare rubato dal deposito Militare di Campomela (Ss) il 18 aprile del 1997, per il quale è stato già condannato.