Un progetto di ricerca sulla Sla, messo a punto dall’Università di Sassari, è stato premiato dall’AriSla, l’Associazione italiana di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Il programma di studi si chiama “Irkals – Studio su Retrovirus endogeni umani per valutarne il coinvolgimento nella SLA e l’utilità come biomarcatori”, ed è stato presentato da un’équipe coordinata dal professor Leonardo Sechi del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università sassarese, con il professor Giampietro Sechi, e i ricercatori Giannina Arru e Giuseppe Mameli. Irkals è stato inserito nel sestetto di progetti vincitori della “Call for Projects 2017”, decimo bando lanciato nei mesi scorsi per sostenere in modo concreto l’eccellenza della ricerca scientifica in Italia impegnata a contrastare la Sclerosi Laterale Amiotrofica, malattia rara neurodegenerativa che oggi nel nostro Paese colpisce circa 6000 persone.
Al concorso hanno partecipato 143 progetti di ricerca, e i sei vincitori godranno di un investimento complessivo di 832.984 euro, erogati da AriSla. Il programma di ricerca dell’Università di Sassari durerà 12 mesi, per un valore complessivo di 57.000 euro, e sarà sostenuto anche dall’Associazione Viva la Vita Onlus. “Abbiamo notato che nei pazienti affetti da Sla c’è una spiccata risposta immunitaria nei confronti del retrovirus HERV K, perciò indagheremo per verificare in che modo l’espressione di HERV-K e la risposta immunitaria contro le proteine espresse possano contribuire alla degenerazione neuromotoria”, spiega il coordinatore scientifico Leonardo Sechi.