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Fuga dalle urne per i pastori del centro Sardegna che da giorni, in vista delle politiche del 4 marzo, restituiscono le schede elettorali nelle mani dei sindaci dei comuni di appartenenza, in segno di protesta per lo stato di crisi in cui versano le campagne: alti costi di produzione, bassi prezzi dei prodotti, pagamenti dei premi comunitari in ritardo da anni, mancato riconoscimento dello stato di calamità naturale per il settore bovino, sono solo alcune delle lamentele.

E sono migliaia le schede restituite in decine di paesi del Nuorese da allevatori e agricoltori sempre più decisi a non andare a votare. Ad aprire le danze il 18 gennaio sono stati 300 pastori di Ollolai, a cui sono seguiti i colleghi di Desulo, Sarule, Orgosolo e Arzana, per citarne alcuni. Gli ultimi due casi di ‘diserzione’ arrivano da Fonni e Silanus, dove sono state restituite questa mattina rispettivamente 300 e 200 schede. A inasprire il clima, anche il mancato incontro previsto per domani a Cagliari con l’assessore regionale all’Agricoltura, che all’ultimo momento è saltato.

Per questo, domani alle 9, scenderanno in forza nel capoluogo per manifestare davanti alla sede dell’assessorato. Nel frattempo, gli allevatori vanno avanti con la ‘sfida’ alle urne e la protesta si estende a macchia d’olio: sono decisi a mobilitarsi anche in piazza se dalle istituzioni non arriveranno le risposte attese. I sindaci si trovano a fronteggiare il malcontento. “Le schede elettorali riportate in Comune non sono solo di pastori e agricoltori, ma anche di commercianti, medici e semplici cittadini – sottolinea la prima cittadina di Fonni Daniela Falconi – Da sindaco il gesto non lo vivo come una resa ma come un campanello d’allarme.

Dal mondo delle campagne parte un messaggio forte: da una parte le richieste che hanno a che vedere con i ritardi della burocrazia, che stanno mettendo in ginocchio le imprese, dall’altra un insieme di riflessioni sulle filiere, sulle reti e sulla sopravvivenza dei paesi. Non è voglia di protesta è voglia di un futuro diverso”. Anche a Silanus stamattina schede ammassate sul tavolo del sindaco, nel cui ufficio c’è stato un faccia a faccia serrato tra allevatori e amministratori.

“Da noi le schede riportate in Comune sono state circa 200 – conferma il primo cittadino Gian Pietro Arca – Chiederò formalmente che l’assessore regionale intervenga quanto prima per dare sollievo alla categoria, che rappresenta il settore trainante della nostra economia”. Pronti a nuove battaglie. “Se non si dovesse arrivare a un accordo formale per superare la crisi del comparto agro-pastorale, seguiranno altre e più incisive manifestazioni di contestazione di certa politica”, promette l’assessore comunale all’Agricoltura, Michele Cuccui, anche lui allevatore e tra i promotori della protesta.