“È complicato rispettare i termini delle indagini in tutti i procedimenti”. Punta dritta alle carenze di organico la relazione del procuratore generale di Sassari, Maria Gabriella Pintus, chiamata a rappresentare alla cerimonia d’apertura dell’anno giudiziario della Sardegna i magistrati inquirenti del distretto, dopo il trasferimento a Catania del procuratore di Cagliari Roberto Saieva.

“Negli uffici requirenti sardi – aggiunge – soprattutto per quanto concerne Nuoro, Tempio Pausania e Lanusei si creano ciclicamente dei vuoti nell’organico che incidono poi pesantemente sull’andamento dell’ufficio”. Nel corso del primo semestre del 2017 si è creata una scopertura del 75% della procura di Tempio: con il trasferimento del procuratore si è sopperito con due magistrati in applicazione. I reati legati agli stupefacenti sono sempre al vertice della classifica dei fascicoli aperti.

“La Sardegna continua a essere nodo di importanti traffici internazionali – ricorda Pintus – per i legami con gruppi delinquenziali facenti capo all’ndrangheta, alla camorra e a clan albanesi in Lombardia”. Nel circondario di Cagliari sono in crescita i reati di stalking. Alla cerimonia d’apertura dell’anno giudiziario del distretto di Corte d’Appello di Cagliari ha partecipato per il Consiglio superiore della magistratura il consigliere sardo Luca Forteleoni che ha sottolineato l’impegno del Csm per ridurre i tempi di copertura degli organici. Per il ministero della Giustizia era presente il direttore generale Francesco Cottone, mentre per gli avvocati è intervenuto il presidente del consiglio dell’ordine di Cagliari, Aldo Luchi.