Il partito di Matteo Renzi candiderà per un seggio sicuro in Parlamento Gavino Manca (che sarà titolare del collegio proporzionale per la Camera di Sardegna Nord) e Silvio Lai (che correrà all’uninominale di Sassari), accusati di peculato aggravato per l’utilizzo dei fondi destinati ai gruppi nel consiglio regionale sardo. Il 13 febbraio prossimo il gup di Cagliari deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dall’accusa nei loro confronti.

In casa dem, dunque, rischia di scoppiare un nuovo caso Barracciu, l’ex sottosegretaria alla Cultura costretta alle dimissioni dopo essere stata coinvolta in una vicenda simile.

Gavino Manca è un consigliere regionale, vicinissimo al ministro dello Sport, Luca Lotti. In questo senso, raccontano i retroscena, l’intervento del ministro è stato fondamentale per assicurare al suo protetto un posto blindato. Diversa la vicenda di Lai, ex bersaniano e senatore in carica.

Su entrambi pende una richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal sostituto procuratore Marco Cocco. Il pm ha chiesto di processare trenta consiglieri regionali di centrosinistra, in carica tra il 2004 e il 2009: sono accusati di peculato aggravato e continuato per l’utilizzo irregolare dei fondi destinati ai gruppi in consiglio regionale. Nel dettaglio, a Lai viene contestato di non aver giustificato la spesa di 81.585 euro, meno nel caso di Manca, che non avrebbe saputo motivare l’utilizzo di “soli” 52mila euro. Tutti o quasi gli indagati dell’inchiesta hanno sostenuto di non aver rendicontato il denaro utilizzato con i fondi del gruppo perché la presidenza del consiglio regionale non lo richiedeva.

Cagliaripanic, legalità e accuse di peculato tra i candidati Pd