I giovani imprenditori di Confindustria sostengono la candidatura di Nuoro Capitale della cultura italiana 2020. Il capoluogo barbaricino è già entrato nella rosa delle 10 città selezionate dal Mibact per l’aggiudicazione del titolo, il risultato del concorso si saprà solo il 16 febbraio. I giovani imprenditori si stanno muovendo attraverso una una serie di incontri per creare collaborazioni, “affinché l’occasione possa diventare una delle leve per far ripartire l’economia del territorio”.

Così a Fonni hanno visitato l’azienda parco Donnortei, poi hanno incontrato Giuliana Altea, presidente del Museo Nivola di Orani e infine con Fabrizio Mureddu, presidente del Consorzio Universitario del Nuorese. “L’inclusione di Nuoro nella short list per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2020 – scrivono i giovani di Confindustria – è motivo di grande orgoglio, ma anche la testimonianza del riscatto di un territorio contrastato che ha saputo ritrovare forza e identità grazie alla cultura. Un riconoscimento importante che conferma quanto questo settore possa essere il cuore e la forza motrice delle città e delle comunità”.

I Giovani imprenditori credono che proprio la cultura possa essere una delle leve “per far ripartire il turismo e l’intera economia”. “Il percorso di Nuoro – aggiungono – deve essere comune a tutta la Sardegna affinché l’insularità non sia un elemento di isolamento bensì di differenziazione rispetto agli altri. Nuoro merita a pieno titolo questa candidatura e se fino a ieri la città ha lavorato per essere la porta d’accesso a tutte le aree interne e rurali, oggi è pronta per fare di tutto questo territorio uno degli snodi delle nuove geografie culturali”.