Ritornano squalificati, vittoria, dopo tre mesi, alla Sardegna Arena e gol, dopo cinque mesi, di Sau. E ritornano anche i conti: la terzultima posizione, occupata dalla Spal, battuta ieri per due a zero, è ora a sette lunghezze. Ma dire che la salvezza è cosa fatta – ha avvisato ieri Lopez a fine partita – sarebbe una’esagerazione. Il tecnico è stato chiaro: ora ci sono gli scontri diretti. E sono tutti fuori casa. A cominciare dalle sfide con il Sassuolo e il Chievo Verona. C’è poi il Napoli a Cagliari.

Quindi a marzo si continua con le trasferte in casa del Genoa, del Benevento e, ad aprile, del Verona. Intervallate dai match in Sardegna con Lazio e Torino. Tutte partite esterne con squadre che al momento sono in classifica più giù del Cagliari. La storia di questo campionato racconta, nel bene e nel male, una verità che dà un po’ di speranza ai tifosi: con le squadre di pari livello il Cagliari versione Lopez ha sempre fatto bene. Casomai bisognerebbe, in teoria, avere più paura delle gare in casa dal momento che con le squadre di livello superiore – ad eccezione delle trasferte con Atalanta e Udinese (ma con la gestione Del Neri i bianconeri erano più o meno vicini al Cagliari)- i rossoblu hanno sempre perso. Ma Lopez da ieri sembra avere un’arma in più: la panchina.

Quando è stato il momento dei cambi il tecnico ha avuto, contrariamente al passato, problemi di abbondanza. E sono entrati Ionita, un “titolare” lasciato fuori a sorpresa dalla formazione iniziale, Dessena, in buona forma dopo la battaglia di Crotone, e Sau, uno che gioca poco soltanto per colpa degli infortuni a catena. E infatti dall’attaccante sardo, entrato al posto di Farias, è arrivato il gol che ha chiuso la partita. Senza contare che Lopez per il futuro deve ancora scoprire di che pasta sono fatti Lykogiannis, Caligara e Han. La certezza invece si chiama Cigarini: sempre più leader e ora anche goleador con due reti consecutive. Pesantissime, da sole valgono praticamente quattro punti: ieri è finita due a zero, ma il gol più importante, quello che ha sbloccato una partita fino a quel momento non facilissima, l’ha fatto lui.