“Appare evidente il tentativo della Fioto di strumentalizzare un disagio ed una sofferenza reale per finalità che nulla hanno a che fare con la loro risoluzione”. Queste le parole utilizzate dall’Azienda tutela salute della Sardegna per ribattere al caso scoppiato negli ultimi giorni che riguardano l’acquisto di un letto ortopedico per Mattia, un giovane disabile di Teulada.
La Fioto si era presa in carico le spese del letto ortopedico. “Capiamo l’indignazione della madre di Mattia – aveva scritto in un comunicato – che si è vista proporre un rimborso ridicolo a fronte dei costi che avrebbe dovuto sostenere per garantire al figlio un livello di assistenza adeguato. Purtroppo il caso di Mattia non è che l’ennesima dimostrazione che l’appalto espletato dalla Regione, vinto dalla Home Care Solution di Pontedera, fa acqua da tutte le parti”.
L’Ats ribatte: “La richiesta dell’ausilio protesico (il letto) risale all’estate del 2017 e la procedura utilizzata, per l’acquisto degli ausili è antecedente all’implementazione della gara regionale, la procedura è stata fatta con le vecchie regole e la polemica non ha nulla a che fare con la nuova gara d’appalto per l’acquisto di ausili protesici. La prescrizione dello specialista dell’ATS era corretta ed appropriata al bisogno assistenziale del paziente ed il distretto di Assemini (Area Ovest) ha fatto una procedura per acquisto diretto sulla base di tre diversi preventivi, ed ha, come in uso prima della gara regionale, proposto l’acquisto al preventivo con il miglior rapporto qualità prezzo rispetto alla stessa tipologia di letto prescritta dallo specialista”.
Sono passati però alcuni mesi, da settembre a febbraio – continua la nota – in cui l’ordine di acquisto del dispositivo, correttamente inoltrato è quindi acquistabile nell’officina ortopedica, non è stato ritirato dalla famiglia. Sembra invece che dopo il ritiro dell’ordine la famiglia si sia rivolta ad una diversa officina ortopedica. In conclusione appare evidente che all’interno della dinamica sopra descritta si siano inseriti tentativi di strumentalizzazione cercando di accreditare l’idea che il disagio denunciato sia in relazione con la nuova gara regionale per l’acquisto degli ausili protesici. Fatto questo non vero, infatti l’ordine d’acquisto è stato fatto con le regole precedenti la gara regionale, comunque idonee a dare risposta al bisogno assistenziale evidenziato nella prescrizione dell’ausilio da parte dello specialista. Le regole (diverse da quelle attualmente in uso) sono state seguite in modo amministrativamente corretto, né risulta che la famiglia abbia manifestato agli uffici il proprio disagio”.
“Una delle finalità della gara regionale è, nell’interesse dei cittadini sardi, proprio quella di evitare che con acquisti diretti si possano avere, come avvenuto in passato nelle diverse ASL sarde, differenze anche del triplo del costo pro capite per l’acquisto di ausili protesici. Appare quindi fisiologico un calo di fatturato dei soggetti non vincitori della gara a favore dei contribuenti sardi che comprano gli stessi prodotti ai reali prezzi di mercato. Probabilmente qualcuno avrebbe preferito che si fosse continuato ad accumulare, senza riuso, gli ausili protesici nei magazzini, oppure con acquisti diretti a prezzi elevati nelle officine ortopediche in assenza di una reale concorrenza, ma questa è una cosa inaccettabile per chi deve amministrare al meglio le risorse pubbliche. L’Azienda Tutela della Salute lavora per migliorare l’assistenza ai cittadini in un contesto di attenzione ai loro bisogni unitamente alla sostenibilità economica del sistema. Appaiono in ogni caso stigmatizzabili i tentativi di strumentalizzazione o speculazione da parte di soggetti, quali la FIOTO, che utilizzano problemi reali per trarne vantaggi personali o di parte.
“Infine – conclude il comunicato – preme sottolineare che ATS – Assl di Cagliari si è già attivata per instaurare un propositivo dialogo con la famiglia con l’obiettivo di migliorare la presa in carico del paziente avitando così i disagi descritti in questi giorni”.