Nuovo colpo di scena al processo a carico di Alberto Cubeddu, il 22enne di Ozieri, accusato degli omicidi dello studente di 19 anni di Orune Gianluca Monni e del 29enne di Nule Stefano Masala, avvenuti tra il 7 e l’8 maggio 2015. Spunta un teste della difesa di Cubeddu che ha raccontato una circostanza che potrebbe smontare uno dei capisaldi dell’accusa e cioè che Masala, sparito la sera del 7 maggio, sia stato ucciso la stessa sera dai due cugini Alberto Cubeddu e Paolo Enrico Pinna, quest’ultimo già condannato a 20 anni anche in appello.
E’ stato Gerolamo Becciu, agricoltore di Pattada, ad aggiungere un importante elemento al processo: “La sera dell’8 maggio 2015 dopo le 21, mentre rientravo a casa a Pattada insieme a mia moglie alla periferia del paese – ha raccontato in aula – ho visto i fari di una macchina grigio scura accendersi, mi seguiva, improvvisamente si è fermato. Ho chiesto se avesse bisogno di aiuto, ha risposto di no, era agitato e sembrava un po’ spaventato. Vedendo le foto di Stefano Masala il giorno dopo mi è sembrato che fosse lui”. Il teste è stato sottoposto anche all’esame delle parti civili e del Pm Andrea Vacca. Gli animi si sono surriscaldati quando è stato chiesto al teste quale fosse la percentuale di somiglianza con Masala: “Era già buio – ha risposto l’uomo – ho visto un ragazzo sui 30 anni, pelato, scuro di carnagione e senza occhiali.
Era lui con una percentuale di certezza di oltre il 90%”. Ma le parti civili e il Pm hanno insistito sul fatto che era buio e che Becciu non ha mai dato la certezza che quel ragazzo fosse Masala. Sentita in aula anche la moglie Elena Senes: “Io ero nel lato del passeggero quindi non potevo vedere la faccia della persona sull’altra auto. L’indomani quando Gavino Cherchi ci ha mostrato le foto, mio marito diceva che poteva essere lui ma non era sicuro sicuro”. Un duro colpo, quello inferto oggi dalla difesa di Cubeddu, che in mattinata aveva sentito un altro teste, per avvalorare l’alibi di Cubeddu, che nella mattina dell’8 maggio – quando a Orune alle 7 venne ucciso lo studente – dopo le 9 era andato a comprare alcuni arieti. “Pochi giorni prima dell’omicidio ero andato nell’azienda dei Cubeddu a Ozieri e avevo consigliato Alberto di comprare degli arieti per la riproduzione”, che si lega al racconto dell’allevatore che ha venduto gli animali a Cubeddu. Per i difensori è l’alibi dell’imputato. Per il Pm, invece, il giovane ozierese ha avuto tutto il tempo per uccidere. Il processo riprenderà l’8 marzo.