“Fare politiche serie per lo sviluppo e l’occupazione, per la difesa e il rilancio dell’impresa e per la creazione di nuovi e aggiuntivi posti di lavoro richiede un impegno serio. Non è materia che tolleri demagogia”.

Lo dichiara il senatore progressista Luciano Uras (Gruppo Misto).

“Quando nel 1998 su incarico della Giunta regionale sarda – ricorda il parlamentare – ho avuto il privilegio insieme ad altri di scrivere un piano straordinario per il lavoro, l’investimento pubblico era di dimensioni finanziarie notevoli, oggi valutabili in circa un miliardo di euro. Così la Regione costruì, impegnando il sistema degli enti locali sardi e il sistema delle imprese – società e cooperative – alcune decine di migliaia di occasioni di lavoro, la stabilizzazione di tanti lavoratori socialmente utili o impegnati in lavori di pubblica utilità. I parametri utilizzati all’epoca, molto favorevoli all’occupazione, furono di 50 milioni per occupato, oggi sarebbero 25 mila euro. Di Maio – aggiunge Uras – ha detto che ’23 milioni e 100 mila euro hanno fatto partire 7.000 imprese e 14.000 posti di lavoro’. Secondo questi dati per far partire un’impresa bastano 3.300 euro, che farebbe due occupati a 1.650 euro l’uno, pari al costo del lavoro di un manovale per circa 15 giorni”. “Cito questo caso – conclude il senatore – fuori da ogni polemica, per manifestare la preoccupazione di come la politica sia caduta nell’improvvisazione, nella demagogia spicciola e come sia bassa l’opinione che certi partiti hanno dei cittadini italiani e della loro capacità di comprendere”.