“La nostra Carta è sorella della Carta nazionale, nata e pensata per un’autonomia sorella della Repubblica. Dentro questo rapporto c’è un punto fermo: la nostra specialità”. Così, nel suo intervento per celebrare i settant’anni dello Statuto, il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru, presente il capo dello Stato Sergio Mattarella.
“La nostra specialità, non ci stancheremo mai di sottolineare, non è principio teorico – ha chiarito il presidente – Ha ragioni storiche, linguistiche, geografiche ma ha la sua ragione permanente nella condizione di insularità”. “L’insularità – ha spiegato – richiama l’applicazione del principio di uguaglianza, e da questo discende la necessità di ordinamenti speciali, differenziati che servono a garantire livelli uguali di diritti fondamentali e di risposte a bisogni. Pensiamo, per citare esempi che condizionano la vita quotidiana di persone e imprese in Sardegna, al diritto alla mobilità e all’approvvigionamento energetico”.
Insomma, ha sottolineato Pigliaru, “si rinunci una volta per tutte all’illusione che esista una soluzione centralistica adeguata alla complessità dei problemi che abbiamo di fronte, chiediamoci invece quanta specialità c’è dentro il nostro Statuto, e quanto abbiamo saputo fare per attuare concretamente le possibilità offerte dall’autonomia”. In definitiva, ha detto il governatore rivolgendosi a Mattarella, “per aiutare la nostra terra ad uscire definitivamente dal ritardo economico ci servono pari opportunità, che a loro volta richiedono, come ho sostenuto, maggiori margini di manovra per la nostra autonomia, poiché questa è garante di un autogoverno che, ad esigenze che mutano con l’avanzare del tempo e della storia, deve poter dare risposte adeguate”.