Si è tenuta questa mattina a Roma, davanti alla terza sezione del Consiglio di Stato, l’udienza da cui dipendono le sorti del Project financing della sanità Nuorese, annullato dal Tar Sardegna nel settembre del 2017. Un’udienza fiume in cui gli appellanti, il Polo sanitario della Sardegna centrale (Pssc) – rappresentato dagli avvocati Antonello Rossi, Giorgio Fraccastoro e Maria Teres Grassi – hanno cercato di demolire le ragioni che hanno portato alla sentenza del Tribunale amministrativo regionale.

Hanno chiesto, invece, la conferma del verdetto la Asl di Nuoro e l’Ats – tutelate dai legali Augusto Vacca, Diego Lumbau e Carlo Comandé. Nel 2007 il Pssc aveva vinto il bando di gara da quasi un miliardo di euro per la costruzione e la manutenzione di nuovi ospedali e la gestione dei servizi di assistenza domiciliare e infermieristica: tutto per la durata di trent’anni.

A seguito del parere dell’Autorità anticorruzione arrivato nell’agosto 2016, la Asl aveva deciso di annullare in autotutela il Project financing, facendo così scattare il ricorso del Pssc. Secondo l’Authority il contratto andava considerato illegittimo perchè il rischio imprenditoriale era interamente riposto sul pubblico.

I concessionari avevano reagito all’annullamento ricorrendo ai giudici amministrativi regionali, che però hanno dato loro torto. Da qui il passaggio al Consiglio di Stato dove il Pssc ha chiesto e ottenuto, nel novembre 2017, la sospensiva della sentenza del Tar. Ora i giudici di Palazzo Spada si dovranno esprimere nel merito: i tempi della decisione finale si annunciano lunghi, si parla infatti di mesi.