“La situazione della potabilità dell’acqua in città ha il sapore della beffa. Una situazione che i cittadini e le cittadine sassaresi non sono più disposti a tollerare. Abbanoa non ha a cuore l’efficienza ed il perfetto funzionamento del sistema di distribuzione dell’acqua”. Questo il commento di Nicola Sanna alla luce degli ultimi avvenimenti.
Secondo le analisi compiute dall’ATS Sardegna di Sassari Dipartimento di Prevenzione – Servizio Igiene degli alimenti e della Nutrizione, i parametri sono rientrati nella norma nei quartieri di Cappuccini (viale Mameli, viale Caprera, via Alagon, via Enzo, via Piave, piazza Porrino), Rizzeddu-Monserrato (via Washington, via Londra, via Mosca, via Madrid, via Bovet, via Budapest, via Vienna, via Parigi, via Rockfeller nel tratto compreso tra viale ltalia e via Turati, Tingari) e Badde Pedrosa (Badde Pedrosa, Scala Mala) dove l’acqua è di nuovo potabile.
Pertanto è stata parzialmente revocata l’ordinanza che vietava il consumo umano diretto, mantenedo il divieto nei quartieri di Lu Fangazzu e Carbonazzi, dove l’acqua non è adatta al consumo umano diretto ma può essere usata per tutti gli usi igienici, compresa l’igiene personale.
Le comunicazioni di potabilità inviate da Abbanoa il 26 Febbraio, su prelievi fatti nei giorni 21 e 22 non sono state confermate dal Servizio Igiene che ha fatto i propri prelievi il 27 e 28 febbraio riscontrando un rientro nei parametri relativi ad alluminio, ferro, manganese e trialometani, ma non ai parametri microbiologici.
“La comunicazione di rientro nei parametri di legge di tutti gli elementi di analisi è avvenuta solo nella tarda serata di ieri, 2 marzo, forse anche a seguito della mia lettera di sollecito – tiene a sottolineare il sindaco Nicola Sanna -. Non c’è alcun attacco, da parte mia, al Gestore unico, semplicemente l’invito ad essere solleciti nelle comunicazioni oltre che nei rilievi, che devono essere fatti in contemporanea da Servizio Igiene e Abbanoa.
È ragionevole pensare che i cittadini abbiano smesso di stare dietro a questo indecente teatrino, che vede i parametri fuori norma e poi di nuovo nella norma, ora in una zona e poi in un’altra della città.
Ma l’utenza è costretta a pagare l’acqua come potabile quando in realtà, non lo è mai in misura definitiva e continuativa”.
“Il dato più preoccupante – continua il sindaco – è che da ieri sera anche nell’area a nord-est del quartiere di San Giuseppe e di via Napoli l’acqua non risulta adatta al consumo umano diretto come bevanda e per la preparazione degli alimenti, e siamo in attesa che Abbanoa trasmetta la perimetrazione esatta relativa alle vie interessate alla nuova limitazione”.
“Abbanoa chiarisca cosa sta accadendo al potabilizzatore di Truncu Reale, se nel quarto chiaroflocculatore stia o meno funzionando la turbina, se il sito sia presidiato con personale sufficiente nell’arco delle 24 ore per prevenire i parametri fuori norma, se si stiano o meno verificando fenomeni di tracimazione delle acque ancora torbide, se si usano i giusti quantitativi di reagenti per la potabilizzazione. Occorre molta chiarezza per ottenere fiducia dagli utenti. Il mio atteggiamento, usando una metafora, è lo stesso che i generali statunitensi adottarono per il Soldato Ryan: salviamo Abbanoa, quale società pubblica che gestisce un bene pubblico, ad ogni costo. Ma certamente chi la gestisce da oltre un decennio è responsabile del disastro procurato alle mie concittadine e ai miei concittadini, che ho il dovere di difendere da questo sopruso – e conclude il primo cittadino – l’acqua è un bene primario, chiediamo soltanto che i cittadini e le cittadine di Sassari possano farne l’uso quotidiano del quale hanno diritto”.