Ha potuto lasciare il carcere di Uta nel quale era rinchiuso dal 24 febbraio scorso: per Davide Rubino, l’imprenditore di Elmas ex titolare della Nuova Rubino arrestato per estorsione con l’aggravante dei metodi mafiosi, il Tribunale della Libertà di Cagliari ha disposto gli arresti domiciliari al termine dell’udienza di riesame chiesta dai difensori Rita Dedola e Francesco Marongiu. Il collegio presieduto da Massimo Poddighe (a latere Giorgio Altieri e Simone Nespoli) ha deciso di mitigare la custodia cautelare disposta dal Gip che aveva convalidato l’arresto deciso dal sostituto procuratore Andrea Vacca.

Il magistrato temeva una fuga in Thailandia dell’imprenditore, sospettato di aver ordinato degli attentati incendiari contro alcune aziende rivali che si erano viste distruggere con il fuoco delle gru del valore di centinaia di migliaia di euro. Davanti ai giudici del Riesame, il pm ha confermato per intero l’impianto accusatorio, ritenendo che Davide Rubino fosse in combutta con un gruppo di nomadi, indicati come esecutori materiali degli attentati.

Per i difensori Dedola e Marongiu, invece, non ci sarebbe stato alcun pericolo di fuga né i gravi indizi di colpevolezza. Nel tardo pomeriggio la decisione del Tribunale che ha confermato la necessità di una misura cautelare nei confronti dell’imprenditore ma ha ritenuto sufficienti gli arresti domiciliari.