Malore improvviso per uno dei 13 minatori che stanno occupando da sette giorni il pozzo della miniera di Olmedo (Sassari) ad una profondità di 80 metri nel sottosuolo. L’uomo è stato accompagnato alla guardia medica.

“L’accordo per garantire un anno di lavoro ai minatori e, allo stesso tempo, salvaguardare la miniera di bauxite tarda ad arrivare e a Olmedo la protesta in sottosuolo esaspera gli animi – sottolinea il segretario dell’Ugl Chimici, Simone Testoni – Il sito minerario di bauxite che, sino alla fermata aveva una produzione di 180mila tonnellate l’anno di materia prima e per cui chiediamo alla Regione Sardegna di ricercare un nuovo concessionario. L’ultima pagina di una vertenza che ha già visto andare a vuoto un bando per la gestione e un altro aggiudicato ma poi non perferzionato”.

La nuova occupazione rimette in piedi una vertenza che va avanti dal 4 settembre 2017 e che anche ha già visto i lavoratori asserragliarsi nelle gallerie a -150 metri. “L’occupazione del 4 dicembre cessò perché si raggiunse un accordo secondo cui la miniera sarebbe stata assegnata alla società mineraria In house Igea che – rimarca Testoni – assumendo a tempo determinato le tredici maestranze rimaste senza lavoro e ammortizzatori sociali si sarebbe dovuta occupare di garantire l’ordinaria manutenzione in modo da consentire alla Regione di predisporre un nuovo bando per l’affidamento.

Il 6 marzo la Regione ha accettato la rinuncia alla concessione da parte della Elmin, ma dell’accordo. che prevedeva che 13 lavoratori sarebbero stati assunti dall’Igea mentre altri 15 dalle amministrazioni vicine. ancora nulla – sottolinea il sindacalista -. Ritardi che hanno determinato la nuova protesta”.