Imprese sarde lente nel saldare i conti con i fornitori. L’isola, a pari merito con la Puglia, si colloca tra le ultime regioni d’Italia, per la precisione sedicesima, quanto ai ritardi gravi. Ben il 9.1% delle imprese ha pagato con oltre 60 giorni di ritardo, contro una media nazionale del 6,8%.
Peggio hanno fatto soltanto Campania (9,6%), Calabria (12,4) e Sicilia (13,2). Sono alcuni dati tratti dall’archivio dei protesti e da Payline, il database di Cerved, operatore italiano nell’analisi del rischio del credito, sulle esperienze di pagamento di milioni di aziende. In compenso, dicono le statistiche, sono diminuiti i giorni medi di ritardo: da 23 a 22,4 in Sardegna si arriva ai protesti solo nello 0,7% dei casi. Ed è un buon dato rispetto agli sforamento di due mesi: in questa classifica infatti l’isola avanza di qualche posizione e si classifica al decimo posto.
In generale le cifre nazionali raccontano di un Paese più diligente rispetto al passato. Sono state, infatti, protestate 19.466 imprese non individuali, 3.000 meno del 2016 (-13,1%): una cifra nettamente inferiore sia al picco raggiunto nel 2013 (43.000) sia al dato pre-crisi (29.000). Quanto ai pagamenti, nel 2017 le imprese italiane hanno pagato più velocemente i propri fornitori: in media in 72,4 giorni, in calo di 1,2 giorni rispetto al 2016 e di 11,4 rispetto al 2012, anno in cui la crisi aveva raggiunto il suo apice.