Tra luglio e gennaio, l’obbligo di fatturazione elettronica scatterà per 110mila imprese sarde e Confartigianato lancia l’allarme perché questa nuova procedura non si trasformi “in un nuovo salasso per le imprese”. Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, ricorda che la normativa impone l’emissione di fatture esclusivamente in formato elettronico da luglio per le cessioni di benzina o gasolio per motori e per le prestazioni dei subappaltatori negli appalti pubblici, e, dal prossimo gennaio, per il resto delle attività produttive.
“Siamo preoccupati perché – continua Matzutzi – per le circa 110mila sarde, potrebbe esserci all’orizzonte un probabile ‘nuovo shock burocratico’. “Di certo sarà una novità che rivoluzionerà repentinamente i rapporti tra le imprese – afferma – per questo, da mesi, lavoriamo insieme all’Agenzia delle Entrate e al ministero dell’Economia e Finanze, a soluzioni tecniche che riducano al massimo gli oneri per le aziende”.
Confartigianato Imprese ha chiesto, innanzitutto, di posticipare all’1 gennaio 2019 l’avvio dell’obbligo di fatturazione elettronica previsto già dal primo luglio per le cessioni di benzina o gasolio per motori e per le prestazioni dei subappaltatori nei contratti di lavori pubblici. Poi ha sollecitato un avvio graduale dell’obbligo di fatturazione elettronica, scaglionando l’entrata in vigore, a seconda della dimensione aziendale. Contemporaneamente ha chiesto che vengano escluse dall’adempimento le operazioni con un imponibile inferiore a 500 euro. Per l’associazione è importante agire anche sulla semplificazione degli adempimenti per emettere e conservare le fatture elettroniche e ridurre i costi burocratici. “Tutto ciò – continua il Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – per evitare ai piccoli imprenditori l’ennesimo costoso adempimento a fronte di un insufficiente alleggerimento dei già numerosi obblighi burocratici in materia fiscale”.







