“Il 20 aprile saremo a Ottana per la manifestazione di solidarietà in favore del sindaco e della sua Giunta, promossa dal Partito dei Sardi, consapevoli che serve un’azione di rivolta, pacifica ma forte, nei confronti di un Governo sordo al grido di disperazione di un intero territorio”.

Lo hanno detto i segretari dell’Unione sindacale territoriale (Ust) e segretario provinciale della Cisl, Michele Fele e la segretaria della Femca Cisl, Katy Contini, che manifestano la loro vicinanza al sindaco Franco Saba che nei giorni scorsi ha annunciato le dimissioni insieme alla sua giunta, visto la drammatica situazione della Sardegna Centrale. I sindacalisti sono critici anche sulle risposte date ieri dall’assessora regionale al Lavoro Virginia Mura, a Cagliari, nell’incontro con i sindacati.

“Riteniamo che non sia più il tempo delle sterili trattative che portano solo a protocolli non applicati e non applicabili, come il piano Lavoras poco adatto alle esigenze di un territorio con situazioni gravissime da parte di lavoratori espulsi dal circuito produttivo. Così come pesa il mancato riconoscimento dell’area di Crisi Complessa della Sardegna centrale, che rischia di impantanarsi nelle lungaggini burocratiche e nei cavilli ministeriali”. Un percorso, secondo i sindacalisti della Cisl, “che doveva già essere portato a risoluzione tempo addietro, ma caduto nel dimenticatoio”.

Cosi come “debole è stata l’azione di scouting imprenditoriale, da parte della Regione e delle strutture nazionali come Invitalia, di cui non abbiamo nessun riscontro”. Fele e Contini denunciano anche la chiusura dei presidi territoriali, come le sedi Inps, Agenzie delle entrate e l’abbandono di servizi come quello relativo all’acqua. “Sono questi un altro gravissimo segnale della volontà di abbandono di questo territorio con la completa indifferenza da parte del Governo e della Regione – denunciano ancora – e ribadiamo che servono investimenti seri, concreti, straordinari per far riemergere il tessuto economico di questo territorio e non le politiche messe in campo finora, inadeguate e assolutamente insufficienti”.