Cagliari a più cinque dalla terzultima. O meglio a due vittorie di distanza dal Crotone sconfitto nell’anticipo dal Genoa, visto che negli scontri diretti prevale la squadra di Lopez e quindi al collega Zenga di punti ne occorrono sei. Dal possibile sorpasso-dramma, temuto per tutta la settimana, al sole che improvvisamente splende sulla Sardegna Arena.

Con una trasferta, quella terribile di martedì a Milano, che non fa più paura. Il Cagliari, contro i nerazzurri, sarà senza gli squalificati Barella e Cigarini. I due centrocampisti saranno pronti – e freschi – per un’altra partita chiave, quella di nuovo in casa con il Bologna. Per Lopez a San Siro la formazione sarà tutta da inventare. Con probabile rilancio di Ionita e Dessena dal primo minuto accanto al “regista” Padoin. Insomma, una specie di turnover obbligatorio. Unica consolazione: una delle rivali, sempre il Crotone, se la dovrà vedere con la Juventus.

Tutto è cambiato in un attimo: un calcio d’angolo di Cossu, chiamato ancora una volta a trentasette anni a dare una mano dopo l’uscita di Cigarini, e poi il colpo di testa da tre punti di Ceppitelli. Ma che ci fosse qualcosa di nuovo in campo si era già visto prima: il ritorno di Cigarini ha ridato geometrie e tempi diversi a una squadra che, senza di lui, combatteva e correva sì, ma senza concludere molto.

Decisivo anche Pavoletti per riprendere la partita in mano dopo il gol choc di Lasagna. Per l’ex Napoli è il nono gol, l’ottavo di testa: anche con la palla a mezzo metro da terra non ha esitato a utilizzare il pezzo forte del suo repertorio. Il conto alla rovescia è già iniziato: sino alla fine ancora sei partite e diciotto punti in palio. Con un monito da parte del nuovo direttore sportivo Marcello Carli. “Se si pensa di essere salvi – ha detto il diesse – si fa un danno clamoroso: dobbiamo conquistare la salvezza con un finale di altissimo livello”.