Hanno scritto delle ottime recensioni su testi come “La tempesta in un bicchiere: Fisica della vita quotidiana” di Helen Czerski (Bollati Boringhieri), e “Le due teste del tiranno. Metodi matematici per la libertà” di Marco Malvaldi (Rizzoli). Dimostrando intelligenza e padronanza della materia. Per questo motivo 17 studenti sardi hanno vinto non solo il Premio Asimov per la divulgazione scientifica, ma hanno conquistato anche la possibilità di visitare i laboratori nazionali del Gran Sasso.
Promosso e organizzato da Gran Sasso Science Institute (Gssi), il premio in Sardegna è coordinato dalla sezione Infn (Istituto nazionale fisica nucleare) di Cagliari e realizzato con il dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari e Crs4. All’evento hanno preso parte 1.300 studenti in rappresentanza di 14 scuole di Cagliari, Quartu, Selargius, Senorbì, Iglesias, Nuoro e Sassari. Uno straordinario successo se si pensa che in Abruzzo, Calabria, Marche, Puglia, Sicilia e Umbria gli studenti provenienti da 68 istituti e licei sono stati 2.700.
La commissione scientifica sarda che ha valutato le recensioni era formata dai docenti delle scuole superiori coinvolte e dagli specialisti dell’ateneo (Viviana Fanti, Mauro Caravatti, Umberto D’Alesio, Alberto Devoto e Giuseppe Mezzorani) e dai fisici dell’Infn (Marcello Lissia, Francesco Murgia Antonio Silvestri, Matteo Cadeddu e Francesca Dordei). L’aula magna della facoltà di Medicina, nella Cittadella universitaria a Monserrato, ha ospitato la cerimonia di proclamazione dei vincitori. “La divulgazione della scienza e iniziative come Premio Asimov, La notte dei ricercatori e Unistem, sono di primaria importanza per la formazione delle nuove generazioni.
Viviamo un’epoca in cui circolano sui mezzi di comunicazione notizie prive di fondamento che generano sconcerto, preoccupazione e scelte, penso ai vaccini, negative – ha detto Micaela Morelli, pro rettore Ricerca scientifica Università di Cagliari – Le scoperte e l’innovazione tecnologica in tutti i campi del sapere vanno sempre verificate e approfondite. Andate a vedere da quale accademia, college o università provengono. Solo così – ha rimarcato Morelli – ci si può tutelare contro le mostruose fesserie che spesso circolano sul web”.