Direzione PD può essere, dopo discussione vera, il luogo e momento della sintesi. Con altri colleghi Deputati ho sottoscritto un documento da sottoporre alla Direzione. Con l’intento di richiamare ciascuno di noi, e quindi l’intera classe dirigente del Partito democratico, alla ricerca della massima unità.
Partendo da rispetto dell’esito del voto del 4 marzo scorso e dalla chiara contrarietà, della maggior parte degli iscritti ed elettori del Partito democratico, a nostro sostegno a governi Di Maio e Salvini. Il Partito democratico potrà rimettersi in campo e sciogliere le molte contraddizioni interne, oramai laceranti, solo attraverso un Congresso preceduto da un percorso di discussione e confronto su forma e contenuti che vorremo darci in futuro. Con l’obiettivo di rianimare e rendere nuovamente competitivo il campo dei Progressisti e del Centro-Sinistra. A livello nazionale come in Sardegna. Servono il pensiero, le idee e la lucidità del nostro popolo per superare questo momento di grande difficoltà. Nessun accordo di vertice, sebbene animato da buoni propositi, potrà correggere la rotta.
Con altri colleghi Deputati ho sottoscritto un documento da sottoporre alla Direzione nazionale che si terrà a Roma.
Il documento richiama ciascuno di Noi, e quindi l’intera classe dirigente del Partito democratico alla massima unità. Scriviamo: ‘Crediamo dannoso fare conte interne nella prossima Direzione nazionale. È più utile riflettere insieme sulla visione che ci attende per le prossime sfide e sulle idee guida del futuro del centrosinistra in Italia’.
Dopo quasi 2 mesi dal voto, 5 Stelle e Centro destra condannano il Paese allo stallo e continuano, mettendo in secondo piano, la necessità di dare un Governo al Paese. Crediamo a riguardo che ‘il Pd debba essere pronto a confrontarsi con tutti, ma partendo dal rispetto dell’esito del voto: per questo non voteremo la fiducia a un governo guidato da Salvini o Di Maio. Significherebbe infatti venire meno al mandato degli elettori democratici. È utile invece impegnarci a un lavoro comune, insieme a tutte le forze politiche, per riscrivere insieme le regole del nostro sistema politico-istituzionale’.
Prosegue la deputata Romina Mura: ‘Il Partito democratico potrà rimettersi in campo e sciogliere le molte contraddizioni interne, oramai laceranti, solo attraverso un Congresso preceduto da un percorso di discussione e confronto su forma e contenuti che vorremo darci in futuro. Con l’obiettivo di rianimare e rendere nuovamente competitivo il campo dei Progressisti e del Centro-Sinistra. A livello nazionale come in Sardegna.
Servono il pensiero, le idee e la lucidità del nostro popolo per superare questo momento di grande difficoltà. Nessun accordo di vertice, sebbene animato da buoni propositi, potrà correggere la rotta.
Conclude Romina Mura. Conte, vecchie ricette, nuovi personalismi vanno messi al bando. Possiamo riprendere nostro cammino solo con la generosità e la lungimiranza con cui nel 2007 fondammo il Partito democratico. Consapevoli che avremo rinunciato a molte delle certezze delle nostre vecchie case politiche, ma certi che stavamo costruendo uno spazio di relazioni e storie politiche che avrebbe valorizzato e massimizzato le potenzialità della Sinistra e del Centro-Sinistra. Per il bene del Paese e della nostra Sardegna.
Romina Mura. Deputata PD.







