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“Un atto lesivo del diritto democratico e costituzionale. La presa di posizione del presidente dell’Anci ripristina un livello democratico e civico dopo la vergognosa lettera dell’amministratore di Abbanoa per negare persino gli spazi pubblici ad Unidos per far conoscere la class action contro i conguagli. La replica dei sindaci doverosa e necessaria mette in evidenza quanto Ramazzotti abbia sconfinato dal suo ruolo minacciando i sindaci della Sardegna con una lettera piena di strafalcioni di ogni genere. Un vero e proprio atto lesivo del diritto costituzionale dei sindaci di rappresentare i propri cittadini e difenderli da vessazioni e angherie. Abbanoa, sempre più terrorizzata, nei giorni scorsi era passata alle minacce con il divieto esplicito ai sindaci della Sardegna di sostenere la class action contro i conguagli 2005 – 2011. La lettera demenziale spedita stamane ai 377 sindaci chiede di negare sale pubbliche e municipi alla mobilitazione di Unidos. Siamo dinanzi ad un atteggiamento intimidatorio che rasenta la vera e propria minaccia nei confronti di rappresentanti istituzionali colpevoli di difendere i cittadini contro le vessazioni di Abbanoa. Il messaggio di Ramazzotti e compagni tenta di mettere il bavaglio alla nostra azione minacciando i sindaci che si sono schierati e si stanno schierando a sostegno della class action. La lettera inviata ai primi cittadini costituisce un atto di debolezza e nel contempo di arroganza degna dei peggiori regimi dittatoriali che impongono il silenzio ai propri oppositori. Un gesto che si commenta da solo rasentando la volgarità politica e istituzionale trattando i sindaci come tappetini del regime di Abbanoa. Tutto questo con il silenzio complice della regione, di Pigliaru e Maninchedda i veri mandanti e artefici di questa azione contro cittadini della Sardegna. Le argomentazioni di Ramazzotti sono destituite di ogni fondamento tecnico giuridico e sono state sonoramente bocciate in primo e Asecondo grado dal giudice del tribunale di Cagliari e dalla Corte d’Appello”.

Lo ha detto poco fa il leader di Unidos Mauro Pili divulgando la scandalosa lettera di Abbanoa e la stessa replica dei Sindaci sardi. Pili ha anche preannunciato azioni durissime per respingere questo tentativo di imbavagliare la class action.

“Vorrei ricordare che Abbanoa con Ramazzotti e compagni è stata anche sanzionata e condannata per giudizio temerario considerata l’infondatezza delle proprie argomentazioni e il tentativo maldestro di far perdere tempo ai cittadini e ai giudici. Nonostante tutte le sentenze e ordinanze abbiano condannato Abbanoa questi signori – sostiene Pili – continuano a raccontare balle e a mistificare la realtà. I conguagli sono illegittimi sotto ogni punto di vista, prescritti come già dichiarato dei giudici in numerose sentenze e ribadito anche nella ammissione della stessa class action. Se sono così sicuri di vincere perché si preoccupano così tanto della nostra mobilitazione azione? E’ evidente che sono terrorizzati dal dover restituire personalmente quei soldi chiesti cittadini sardi. Si tratta di una gestione scellerata e scandalosa di un carrozzone politico e non si può certo far pagare ai comuni o ai cittadini gli errori di questo inadeguato gruppo dirigente di Abannoa. Lo capisce chiunque che non esiste legge dello Stato che consente di scaricare sui cittadini ciò che i giudici hanno ritenuto illegittimo in primo e secondo grado e tanto meno lo potranno fare quando ci sarà la sentenza definitiva sulla class action. Queste intimidazioni riguardano solo chi non ha gli strumenti e l’autorevolezza per rispedire al mittente minacce gratuite e frutto di cialtroneria istituzionale e politica. L’unico nostro obiettivo è quello di cancellare questo carrozzone politico e clientelare che continua a versare cittadini la Sardegna fornendo un servizio scadente e inadeguato. Reagiremo a questa intimidazione e a questo tentativo di imbavagliare la nostra azione con forza e determinazione. Già dalle prossime ore metteremo in atto azioni eclatanti per denunciare questa ennesima scandalosa azione di una società pubblica che si comporta peggio del peggior privato. Negare sale pubbliche ai cittadini che si vogliono difendere da queste vessazioni è un fatto grave che lede la democrazia e la libertà di espressione. La reazione dei Sindaci – ha concluso Mauro Pili – a questa intimidazione deve servire ai cittadini per prendere coscienza della class action e aderire per farsi restituire il maltolto e cancellare quei conguagli fuorilegge”.

Abbanoa minaccia Sindaci: “Nessuno spazio per discutere sui conguagli”. Primo cittadino di Ilbono non ci sta