Quanto denaro è stato destinato a iniziative fallite nel tempo, una dopo l’altra? Chi ha vigilato sul buon utilizzo di quei fondi e con quali risultati? Chi, soprattutto, dovrà essere inchiodato alla responsabilità delle bonifiche di quei terreni? E ancora, quali azioni sono ipotizzabili per la riconversione del sito? Sono gli interrogativi ai quali cercherà di dare delle risposte la commissione speciale d’inchiesta sul fallimento delle politiche industriali nell’area di Ottana, istituita oggi dal Consiglio regionale che ha approvato un ordine del giorno trasversale.
Su proposta del presidente della commissione Ambiente, Antonio Solinas, il testo è stato emendato introducendo tra i compiti della commissione anche la verifica dello stato di inquinamento delle acque del fiume Tirso. Sull’odg ha espresso il parere favorevole della Giunta l’assessora all’Industria, Maria Grazia Piras, che in Aula ha ricordato gli impegni dell’esecutivo “per costruire un futuro per Ottana”. Tra questi, “la richiesta al ministero dello Sviluppo economico per il riconoscimento dello stato di area di crisi complessa e la predisposizione di un’altra serie di provvedimenti urgenti”.
Impegni oggetto di discussione stamattina a Villa Devoto, dove la Giunta – presenti anche il sindaco di Ottana Franco Saba, l’amministratore della Provincia di Nuoro Costantino Tidu e il presidente del Consorzio Industriale di Nuoro Piero Guiso – si è riunita per rendere operativa la task force di intervento nell’area con i primi 4,2 milioni di euro immediatamente disponibili. L’azione della Giunta si snoderà su tre direttrici: migliorare l’attrattività della zona e garantire sostegno alle imprese già esistenti; mettere a punto eventuali altri bandi da legare a quello del Piano per il rilancio del Nuorese; sostenere l’attrazione di nuovi investimenti.