E’ scontro tra i vertici dell’Associazione Regionale Allevatori della Sardegna, che hanno messo in liquidazione l’ente, e l’assessore regionale dell’Agricoltura Pier Luigi Caria, sulle cause che hanno portato alla allo scioglimento ed alla messa in liquidazione dell’associazione, con la conseguente nomina di un collegio di tre liquidatori.
L’Assemblea dei soci dell’Ara, infatti, imputa questa scelta al “deficit patrimoniale connesso principalmente al mancato riconoscimento da parte dell’Agenzia Laore Sardegna di crediti dal 2014 al 2016 per un totale di Euro 1.587.761,50”. In particolare viene evidenziato che dal bilancio consuntivo 2016 “emerge una perdita di esercizio pari a euro 1.942.672 tale da ridurre il patrimonio dell’Ente ad un importo negativo di euro 1.915.116″.
Nel frattempo il collegio dei liquidatori si è dichiarato sin da subito disposto a cedere il ramo d’azienda ad un altro ente individuato dalla Regione per salvaguardare l’attività di assistenza tecnica ed i lavoratori, ovvero a valutare la ricostituzione in bonis dell’Ente qualora la Regione intervenga a risanare la situazione deficitaria”. Ma caria non ci sta e spiega che “attribuire più o meno velatamente lo scioglimento a mancati trasferimenti finanziari da parte dell’Agenzia Laore Sardegna è inaccettabile. Il dissesto di bilancio che ha colpito l’Aras non è certo imputabile alla Regione che nulla ha a che vedere con la gestione dell’Associazione privata.
Al contrario – attacca – come assessorato e come Giunta, in collaborazione con i consiglieri regionali, ci siamo attivati da subito per trovare le giuste soluzioni che portassero a un superamento delle criticità, così da garantire i posti di lavoro, le professionalità e le preziose prestazioni svolte nelle aziende zootecniche dai dipendenti dell’Aras. In totale autonomia invece i commissari straordinari hanno deciso di avviare la liquidazione, non prendendo quindi in considerazione la richiesta da noi presentata di un rinvio di almeno 30 giorni. Tempo importantissimo in cui portare a termine le trattative in corso con il Ministero della Funzione pubblica, dove domani si terrà il secondo incontro nel giro di pochi giorni”. “Per la precisione – ha proseguito l’esponente della Giunta – è bene ricordare che le risorse non ancora oggi trasferite da Laore verso l’Associazione regionale allevatori sono ferme poiché non sono mai state presentate le pezze giustificative che certifichino e motivino la liquidazione”.