Produciamo 206 milioni di litri di latte vaccino l’anno, e 9 litri su 10 sono prodotti in Sardegna. Da oggi il nostro oro bianco lo facciamo bere anche ai bambini di Macao, insieme a molte scolaresche, degenti in ospedale e neo-mamme del Sud-Est asiatico. C’è tutta la gentilezza e la risolutezza dell’orgoglio sardo nelle parole di Francesco Casula, direttore generale di Arborea, che a Cibus, Salone internazionale dell’Alimentazione che chiude oggi alle Fiere di Parma, delinea i progetti di espansione in Italia e nei mercati esteri dell’azienda cooperativa che, con 236 soci allevatori e produttori , nel 2017 ha espresso un fatturato di 166 milioni di euro in crescita del 17% rispetto all’anno precedente, ed è la quarta realtà nazionale dopo Parmalat, Granarolo, Sterilgarda.

Recentemente, a febbraio, ha riportato in Italia, con un’acquisizione da un fondo austriaco, Trentinlatte Spa, tra i primi produttori di yogurt in Italia. Dopo aver acquisito Fattorie Girau, brand del settore ovi-caprino, con cui ha sviluppato una produzione di 6 milioni di litri di latte caprino e 1,75 milioni di litri di latte ovino, nonché yogurt e formaggi di capra di riferimento nella distribuzione moderna. Latte Arborea, ora guarda anche ai mercati di Taiwan, Singapore e Malesia per la vendita di latte alimentare, panna, burro e mascarpone, dopo aver avviato esportazioni in Cina, Hong Kong, Vietnam, Macao, Corea del Sud e Filippine. ”Presa la rotta di Marco Polo, siamo andati ben oltre nell’area del Far East” ha detto Casula con soddisfazione.

”In Asia c’è una cultura del latte enorme, – ha aggiunto – non è vero che gli asiatici non hanno l’enzima per digerirlo. Anzi latte, panna, burro e mascarpone sono i prodotti più richiesti, grazie anche al mito del tiramisù e alla riscoperta del burro nel dolciario all’estero. Il made in Italy è percepito poi come una produzione alimentare che ben garantisce sicurezza alimentare. Ma non si crea un film sulla qualità partendo da zero. Oggi l’Italia non è ancora un grande player nel mercato cinese, non ha dimensioni di scala rispetto ai colossi di Germania, Francia e Danimarca, ma Arborea si inserisce con crescenti performance in questa domanda di qualità a tavola. Solo a Macao abbiamo raggiunto un milione di euro di fatturato, con tasso di crescita incoraggiante: eravamo a zero export solo tre anni fa”.

”Siamo presenti in tutta Italia – ha sottolineato Casula – e facciamo il latte per Coop Italia a livello nazionale. In futuro, mantenendo le nostre radici sarde, vogliamo rafforzare il ruolo di partner nelle insegne della Gdo (Grande distribuzione) per la produzione dei prodotti a marchio terzi ed inserirci sul podio dei produttori di yogurt con materia prima 100% italiana – ha annunciato il dg di Arborea – prevedendo nel 2019 un incremento della distribuzione delle referenze a marchio Arborea in tutte le regioni italiane. Guardiamo con interesse anche al settore ‘senza lattosio’ che negli ultimi tempi ha registrato una crescita del giro d’affari del 13,8%”.

La cooperativa, con stabilimenti produttivi ad Arborea e a San Gavino Monreale, ogni giorno raccoglie una media di 530mila litri di latte da allevamenti che contano 40mila bovini complessivamente. La società cooperativa, leader nel mercato lattiero-caseario in Sardegna, è stata fondata 60 anni fa, nel 1956, dalla comunità sardo-veneta insediatasi, in quella che un tempo era chiamata Mussolinia, per la bonifica. Oggi Arborea è attiva in un distretto rinomato non solo per la produzione lattiera, ma anche di riso, pomodori e per la pesca.