A Firenze il Cagliari si gioca una buona fetta di salvezza. Inutile nasconderlo: l’esito della gara del “Franchi” sarà indicativo sulle possibilità della permanenza in Serie A della squadra rossoblù. Con un occhio particolare rivolto anche sugli altri campi perché a questo punto bisogna contare sulla concomitanza di combinazioni favorevoli. La situazione del Cagliari non è invidiabile, ma non è nemmeno così disperata. La squadra e l’ambiente ci credono fermamente: a 180’ dalla fine del campionato si può ancora rimediare, scombussolare i pronostici ed evitare la retrocessione.

FERMARE I VIOLA
Certamente il tempo delle parole è passato, bisogna darsi una mossa, fare punti. Contro la Roma la squadra ha avuto una reazione di grande orgoglio, sfoderando una prestazione puntigliosa, caparbia, gagliarda. Non è stato sufficiente per uscire con qualcosa in mano; segno che occorre fare ancora di più. Essere spietati davanti alla porta, per esempio, o conservare la lucidità nell’ultimo passaggio, nella scelta della soluzione di gioco ideale. Sembra facile, quando lotti con l’acqua alla gola e vengono meno energie mentali e nervose; eppure il Cagliari deve lasciarsi tutte queste considerazioni alle spalle, giocare con la testa oltre che con le gambe. Di sangue freddo e polmoni ce ne sarà bisogno in quantità industriali per fermare la corsa della Fiorentina, lanciatissima verso l’Europa League. I viola hanno prima mandato al tappeto il Napoli, spegnendone le residue velleità di scudetto; quindi sono passati in rimonta sul campo, sempre complicato, del Genoa, favoriti anche dall’espulsione di Pandev che ha lasciato in dieci i padroni di casa. Due vittorie con sei gol all’attivo, segno del grande stato di forma della squadra. Superato il terribile momento dovuto alla scomparsa di Davide Astori, il gruppo ha saputo compattarsi ed è chiaro che i viola giochino dando quel qualcosa in più dovuto dalla voglia di ottenere il grande risultato da dedicare al capitano. Che poi la qualità dell’organico sia elevata, la Fiorentina l’aveva mostrato anche all’andata, quando sbancò la Sardegna Arena nel finale, ma dopo avere dominato la partita. Alla classe di Veretout si abbinano la velocità di Chiesa e il fiuto del gol del figlio d’arte Simeone. Un complesso al momento con pochi punti deboli: quei pochi vanno individuati e messi a nudo.

GIOCARSI LE PROPRIE CARTE
Nel Cagliari torna a disposizione Joao Pedro ed è senz’altro una bella notizia per Diego Lopez. Curiosamente proprio contro i viola iniziò il calvario del fantasista brasiliano; espulso nel finale, venne fermato per quattro turni dal Giudice Sportivo e da lì non riuscì a recuperare la condizione di inizio stagione. Probabilmente la condizione atletica dopo due mesi di stop non sarà al massimo, ma può sopperire con le doti tecniche; Joao è sempre uno che può trovare il guizzo vincente in qualsiasi momento, che sia con una punizione, con un dribbling vincente o un assist. La sua presenza alza lo standard qualitativo di tutto il complesso, che dovrà ritrovare il Farias concreto di due anni fa e attende ancora l’acuto di Sau. Torna a disposizione anche Romagna, mentre non ce l’ha fatta Castan, la cui esperienza avrebbe fatto comodo in un momento come questo. La chiave della partita sarà tenere i ritmi alti per spezzare la ragnatela di passaggi della Fiorentina, che poi accelera improvvisamente per sfociare sulle fasce. Guai a lasciare un centimetro a Simeone nel cuore dell’area o lasciare l’esterno di sinistra solo nell’uno contro uno con Chiesa. Raddoppi costanti di marcatura e perfetta esecuzione dei sincronismi di squadra saranno elementi fondamentali per disinnescare l’azione della Fiorentina. Il resto lo dovrà fare la consapevolezza dei propri mezzi e la sicurezza di giocarsi le proprie carte allo stadio “Franchi”, tradizionalmente poco benigno per i colori rossoblù. Che a Firenze sono stati seguiti da tantissimi tifosi; anche loro ci credono e questa partita vogliono giocarsela al fianco della squadra.

NEL NOME DI DAVIDE
Importanza della posta in palio a parte, sarà prevedibilmente toccante il tributo dedicato a Davide Astori. Già ieri la squadra rossoblù, con in testa Daniele Dessena, si è fermata fuori dallo stadio per rendere omaggio alla memoria del giocatore scomparso lo scorso 4 marzo. La partita di oggi si giocherà anche con un groppo in gola, ricordando un campione che ci ha lasciato troppo presto.