Con gli interventi dei presidenti regionali di Cna e Casartigiani Sardegna, Francesco Porcu e Ignazio Schirru, si è concluso nella tarda serata di ieri il primo ciclo di audizioni della Commissione speciale del Consiglio regionale sulla crisi dell’artigianato e del commercio nell’Isola. I due esponenti delle associazioni di categoria hanno confermato le criticità già segnalate da altri organismi nelle precedenti sedute del parlamentino guidato da Roberto Deriu (Pd). Il settore dell’artigianato conta oggi in Sardegna 142.951 imprese. Dal 2008, anno di inizio della crisi, 7760 hanno abbassato le serrande. Lo scorso anno 784 aziende hanno cessato l’attività, mentre nel primo trimestre del 2018 il saldo negativo è di 261 unità.

“Ciò che preoccupa – ha detto il presidente della Cna Francesco Porcu – è che la Sardegna, nonostante la ripresa dell’economia nazionale, non riesce ad agganciare il treno della crescita. Otto regioni sono tornate ai livelli pre-crisi, la nostra Isola invece sconta gli stessi ritardi delle altre regioni del Mezzogiorno. Il nostro Pil si attesta oggi a 31,4 miliardi di euro contro i 34,7 del 2008”.

In un dettagliato report consegnato alla Commissione, la Cna individua le ragioni della frenata: una burocrazia invasiva, il blocco della spesa pubblica, la scarsa incisività degli interventi di sostegno alle imprese varati negli ultimi 10 anni.

Preoccupazioni condivise dai vertici di Casartigiani. Per il presidente Ignazio Schirru, la crisi dell’artigianato oltre agli effetti negativi del quadro economico internazionale sconta anche fattori strutturali endemici: trasporti, alti costi dell’energia, deficit infrastrutturale. A pagare più di tutti il prezzo della crisi è stato, secondo Casartigiani, il settore edile, “da sempre la locomotiva dell’economia isolana. Rimetterla in moto consentirebbe di riattivare un circolo virtuoso di sviluppo con effetti a cascata su tutto l’indotto”.

“Dopo aver ascoltato gli artigiani sentiremo, a partire dalla prossima settimana, i commercianti – ha detto il presidente Roberto Deriu – poi la parola passerà al Consiglio per una legge che sconfigga oneri, tributi, controlli, abusivismo e burocrazie”. Secondo Deriu il nemico dell’Artigiano “non è il mercato né il progresso tecnologico – ha proseguito Deriu – il vero nemico è la paura. La paura di non farcela ad onorare gli impegni, a fronteggiare la burocrazia e i vincoli di migliaia di leggi. A questo si aggiungono due amarezze: non riuscire a trasmettere ai propri figli la propria arte e subire una sempre più forte concorrenza sleale con forme di abusivismo incontrollate. Il Consiglio regionale della Sardegna vuole raccogliere le sue forze, sul finire della legislatura, per tentare un ascolto attento, un dialogo intenso e varare infine una legge contro la paura, per la fiducia in chi lavora davvero”.