Dopo le polemiche e la presa di posizione della Regione sarda sull’annunciato spostamento della sede legale di Tirrenia da Cagliari a Milano, è lo stesso presidente del gruppo, Vincenzo Onorato, a chiarire la posizione dell’azienda, provando a spegnere il “fuoco dello sterile albero delle polemiche”.
“Come deliberato dal Consiglio di amministrazione e come comunicato anche agli investitori, entro fine anno le due società, Tirrenia Cin e Moby, si fonderanno in un’unica realtà che, è il caso di ricordarlo – sottolinea – è la numero uno al mondo per flotta di ferry passeggeri e per offerta di cabine. In contemporanea con la fusione, la sede legale della nuova compagnia sarà trasferita in Sardegna in modo definitivo”. Onorato, che parla “da uomo di mare abituato a non spargere parole al vento”, si rivolge direttamente ai sardi che “per primi, hanno il pieno e inviolabile diritto a conoscere la verità”.
“E la verità – osserva – è che Tirrenia Cin per pochi mesi trasferirà la sua sede legale a Milano, per consentire tutti gli adempimenti preliminari alla fusione con Moby nei tempi i più stretti possibile; condizione questa che non sarebbe stata così certa e rapida mantenendo le sedi legali separate”. L’operazione, di cui si parlerà martedì 19 in un incontro nel quale i vertici della compagnia sono stati convocati dell’assessorato ai Trasporti, “per la prima volta nella storia della marineria italiana – afferma il presidente del gruppo – riconosce alla Sardegna il diritto di essere arbitra del suo destino, non ospitando, termine questo che sarebbe errato e improprio, ma condividendo direttamente il destino della compagnia che assicura oggi e assicurerà per gli anni a venire quel legame strategico irrinunciabile con il continente”.
“Sul mare – conclude Onorato, ricordando gli oltre 500 sardi che lavorano nel gruppo – non c’è spazio per i se e per i ma. La scelta, che produrrà per la Sardegna solo effetti positivi a partire da quelli fiscali, è stata compiuta e chiunque creda di poter mestare nel fango ha sbagliato indirizzo”.
E’ bufera politica in Sardegna per le dichiarazioni del presidente del gruppo Onorato Armatori, Vincenzo Onorato, sul trasferimento della sede legale di Tirrenia a Milano per la fusione Cin-Moby, la nuova società che avrà, secondo lo stesso presidente, sede sociale nell’Isola. “Se la Sardegna diventerà protagonista delle scelte sui trasporti marittimi non è certo per le benevole concessioni del signor Onorato della Moby-Tirrenia, ma perché un intero popolo ha deciso di liberarsi di un sistema che ha mortificato il diritto alla mobilità dei sardi e compresso le potenzialità economiche della nostra isola”, attacca Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia Sardegna, annunciando di aver già presentato una proposta di legge per il passaggio delle funzioni e delle risorse relative alla continuità marittima dallo Stato alla Sardegna.
Il presidente del Partito dei Sardi, Franciscu Sedda pone, invece, “una semplice domanda che spero gli rivolgeranno martedì, durante il previsto vertice, anche i rappresentanti delle istituzioni sarde: ma se il problema era unificare la sede legale di Cin e Moby, e se alla fine la sede deve tornare in Sardegna, non si poteva portare la sede fiscale di Moby in Sardegna invece che quella di Cin in Italia? Perché così puzza tutto di bruciato e sembra proprio che il gettito fiscale che deriverà dalla fusione non lo si voglia lasciare in Sardegna e ai sardi”.