La sfida ad Assemini tra il centrodestra, con il patto Lega-Psd’Az, e il Movimento Cinquestelle, alleati al governo nazionale, è quella più attesa in Sardegna in vista dei due ballottaggi in programma domenica 24 giugno nei due comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti.
Oltre ad Assemini, infatti, il secondo turno ci sarà anche ad Iglesias: in entrambi i casi nessun apparentamento formale, ma solo un accordo politico nel capoluogo sulcitano tra il candidato del centrosinistra e una lista civica. Il ballottaggio sarà il banco di prova per il M5S, che al primo turno non ha sfondato ma è riuscito comunque ad ottenere un buon risultato ad Assemini, chiudendo in vantaggio, e riuscendo a conquistare seggi in alcune amministrazioni più piccole. Nel comune governato sino ad oggi dal sindaco e coordinatore regionale pentastellato Mario Puddu, ormai proiettato sulle regionali di febbraio 2019, il Movimento ha raccolto il 44,9% dei consensi con la candidata Sabrina Licheri.
Il centrodestra, tra cui la Lega di Salvini in lista con il Partito Sardo d’Azione, è andato invece poco oltre il 35% con l’aspirante sindaco Antonio Scano, mentre il Pd è crollato rimanendo sotto il 10%.
Ad Iglesias è avanti il centrosinistra con quasi il 41% delle preferenze per il candidato sindaco Mauro Usai, che ha incassato l’endorsement di uno dei candidati indipendenti, l’ex sindaco di Quartucciu e attuale direttore sanitario degli ospedali cittadini, Carlo Murru. Insegue, con un risultato al primo turno del 21%, Valentina Pistis dei Riformatori, per il centrodestra.
Qui si gioca anche una parte del futuro del Partito democratico in Sardegna che, dopo un travagliato periodo seguito al flop delle politiche del 4 marzo, stenta ancora a ritrovare l’unità. Il segretario regionale Giuseppe Luigi Cucca è dimissionario e per il reggente sulcitano Pietro Morittu questo potrebbe essere un primo banco di prova per misurare i rapporti di forza interni tra le tre correnti dem e per ripartire in vista delle regionali. Tutti i partiti, però, dovranno anche fare i conti con l’astensionismo che ha toccato il 49,95% ad Assemini – un elettore su due non è andato a votare al primo turno – e il 41% ad Iglesias, dove l’affluenza è crollata di sette punti percentuali. Domenica seggi aperti dalle 7 alle 23 in 22 sezioni ad Assemini e 32 ad Iglesias. Complessivamente sono chiamati alle urne quasi 47mila elettori (può votare anche chi non ha partecipato al primo turno). Le operazioni di scrutinio si apriranno subito dopo la chiusura delle votazioni.