Un neonato di soli 20 giorni con una grave patologia al cuore è stato salvato da un intervento di cardioversione elettrica, primo intervento del genere effettuato su un paziente così piccolo a Sassari.
I medici dell’unità operativa di Cardiologia pediatrica e delle cardiopatie congenite dell’Aou di Sassari hanno sottoposto il neonato a tre piccole scosse elettriche per riportare il suo cuore al normale ritmo. Con il supporto della Neonatologia e terapia intensiva neonatale e degli anestesisti, i cardiologi pediatrici, guidati dal responsabile Mario Pala, hanno sistemato una speciale piastra sul petto del piccolo e un’altra sulla schiena. Quindi, una volta praticata l’anestesia totale, hanno sincronizzato l’elettrocardiografo al defibrillatore con il quale sono state emesse tre piccole scariche elettriche, a breve distanza l’una dell’altra. Le scosse hanno consentito di cardiovertire il ritmo anomalo del cuore del neonato in un ritmo normale.
Il bimbo, nato a termine, presentava questa grave patologia cardiaca già nel grembo materno. La mamma era stata ricoverata alla trentesima settimana, dopo che il suo ginecologo, durante un’ecografia, aveva notato questa anomalia nel feto. Grazie all’utilizzo di farmaci specifici, i cardiologi sono riusciti a ridurre in parte la frequenza cardiaca evitando così lo scompenso cardiaco e la Mef, la morte endouterina fetale. “Una volta nato, il ritmo sinusale del cuore del bambino non si era però ripristinato. Per questo motivo, dopo un ulteriore tentativo di cardioversione farmacologica non andato a buon fine, abbiamo deciso di intervenire con la procedura di cardioversione elettrica”, spiega il cardiologo.
“Quanto realizzato è la dimostrazione di un lavoro di equipe multidisciplinare ben coordinato il cui intervento integrato ha reso possibile il precoce e tempestivo intervento terapeutico” commenta il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso”. Il piccolo e la mamma sono già stati dimessi, stanno bene entrambi e il neonato dovrà seguire una terapia medica con due farmaci.